Migrazioni: i muri che separano il Mediterraneo

Venerdì 7 maggio io e la mia classe abbiamo incontrato Massimo Lauria, un giornalista che ci ha parlato dei migranti .

Il titolo dell’incontro è stato “Migrazioni: i muri che separano il Mediterraneo”.

Per prima cosa ci ha detto come fa i video/presentazioni e con chi.

Ci ha spiegato come mai ha deciso di parlare di migrazioni e non di migranti. Per lui il termine “migranti” è dispregiativo, ritiene infatti che si tratti soltanto di persone che scappano dal loro paese per una vita migliore.

Ci ha raccontato che prima di iniziare un viaggio, un giornalista deve preparare tutto il necessario per quello di cui si vuole parlare nel video.

Il viaggio ha lo scopo di incontrare persone e vedere i luoghi e l’ambiente in cui queste persone vivono.

Ogni tanto possono capitare degli imprevisti, ad esempio la persona che aveva acconsentito a fare l’intervista non vuole più farla.

Massimo ha detto che le persone che migrano cercano di superare dei “muri” per avere una vita migliore.

Dopo ci ha fatto vedere due video.

Nel primo si parlava del “muro” dell’Evros, un fiume che si trova tra l’Europa e l’Asia.

Ci ha detto che la Grecia ha costruito un muro fisico che blocca il passaggio delle persone.

Ci ha raccontato che la maggior parte delle persone che attraversano questo fiume vengono dalla Siria e scappano dalla guerra.

Può succedere che  i gommoni su cui viaggiano si ribaltino sul fiume e molti perdono la vita.

Per fare questo “viaggio” le persone hanno dovuto pagare molto ma spesso la polizia del posto le fa tornare indietro o le arresta togliendo loro i vestiti e portando via tutte le loro cose.

Molti vengono portati in un centro di detenzione come se fossero dei criminali anche se volevano attraversare il confine solo perché alla ricerca di una vita migliore.

Il secondo video che ci ha fatto vedere parlava di Cipro.

Cipro è “divisa” a metà da un muro “non fisico” che separa la parte greca dalla parte turca.

La capitale di Cipro è invece divisa da un vero muro “fisico” proprio come accadeva a Berlino prima che il muro cadesse.

L’incontro con Massimo Lauria è stato interessante perché ci ha permesso di entrare in contatto con la realtà dei migranti di cui si parla molto e ci ha fatto capire che per sfuggire alla guerra si è disposti ad abbandonare ogni cosa nella ricerca di una vita migliore.

Alice Rebuffo classe 1G SMS D’Azeglio

I.C. Molassana e Prato – Genova