Ricordare il passato per comprendere il presente

Si può dire che la schiavitù e le prime civiltà siano nate in contemporanea. Esempi eclatanti come la schiavitù degli ebrei in Egitto, la tratta degli schiavi durante il 16° secolo, la schiavitù degli afroamericani durante il 19° secolo fanno capire come l’oppressione avesse raggiunto livelli disumani.

Un evento rivoluzionario fu l’abolizione della schiavitù in parte degli Stati Uniti il 18 dicembre 1862 per mano del presidente Abraham Lincoln, che si oppose al KKK e agli stati autoproclamati razzisti del sud degli Stati Uniti. Questo fu un primo barlume di speranza che avrebbe portato a discreti progressi nell’integrazione delle altre etnie oltre a quella caucasica.

Purtroppo durante la prima metà del 20° secolo ci furono grossi passi indietro riguardo l’integrazione. L’abolizione della schiavitù però non ha favorito l’integrazione delle etnie oppresse, anzi gli episodi di violenza gratuita nei loro confronti sono diventati man mano più crudeli. Purtroppo si passò da violenze a veri e propri stermini di massa visti nella seconda guerra mondiale con la Shoah e le deportazioni attuate a partire dal 20 gennaio 1942 nei campi di concentramento (le vittime stimate dovute alla deportazione sono circa 13 milioni). Questi orribili stermini videro la loro conclusione a partire dalla liberazione degli Ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945.

Con l’affacciarsi della seconda metà del 20° secolo ci furono grandi passi avanti, in particolare per la comunità afroamericana con le figure del dottor Martin Luther King Jr. e del controverso Malcolm X. Accomunati da simili obbiettivi, divisi da metodi opposti, questi due personaggi furono fondamentali per la lotta per i diritti delle minoranze. Malcolm X attuò un metodo più bellicoso; invece il dottor King si fece un nome attraverso marce pacifiste e discorsi pubblici, il più noto definito dalla frase “I have a dream”. Purtroppo durante uno di questi discorsi il dottor King fu ucciso da un colpo di pistola il 4 aprile 1968. Per commemorare le sue impavide gesta nel 1983 negli Stati Uniti venne istituito il MLK day, il quale si celebra il terzo lunedì di gennaio, il giorno più vicino alla nascita del premio Nobel, ovvero il 15 gennaio.

Nella società contemporanea si stanno man mano accettando anche diversità dal punto di vista dell’identità di genere che sono comunque continuamente messe alla prova. Tutto ciò dimostra come non si può parlare di integrazione al giorno d’oggi senza dare spazio a eventi importanti che hanno contribuito a farci arrivare a questo momento. Purtroppo non abbiamo ancora raggiunto, né in Italia né in tutto il mondo, la completa uguaglianza dal punto di vista socio umanitario. I lenti miglioramenti di ieri hanno formato il nostro presente, ciò che stiamo raggiungendo adesso sarà la base del nostro futuro, un futuro in cui la parola discriminazione sarà solo presente nella nostra memoria quando ripensiamo a importanti avvenimenti passati.

Tommaso Cenni