Lecce, stemmi e ritratti di Palazzo Adorno

Palazzo Adorno è pieno di stemmi e ritratti e soprattutto l’atrio a presentarsi come una sorta di Galleria degli uomini illustri con stemmi e ritratti a rilievo. stemmi sono anche sul portale di ingresso a testimonianza del succedersi delle famiglie che hanno abitato nell’edificio: ad esempio i lati della settecentesca arma dei Personè-famiglia con la quale si deve il nesso portare il balcone-solo quella dei Loffredo partita con gli spinelli e l’altro degli Adorno. nell’atrio all’inizio della scalinata c’è una cornice rettangolare nella quale è deposta l’arma dei Loffredo di Capua sovrastata però dal ritratto di Ferrante. Ci sono anche delle testine sull’architrave delle due finestre una sarebbe di Lucrezia di Capua e l’altra Giovanni Matteo Adorno.

Un modello di riferimento di Palazzo Adorno è il portale grattino Arco di Trionfo del castello di Copertino. a Lecce, siccome sono legati ai committenti ci sono i volti di Palazzo Castromediano in vico Vernazza, i medaglioni sui Pennacchi del portalino del palazzo cinquecentesco riadattato in conservatorio di Sant’Anna, di palazzo luperto in via Liberi le teste al centro degli architravi delle finestre di Palazzo Gorgoni. ovviamente non mancano esempi anche nel campo dell’architettura religiosa che non sono solo semplici esempi di suoni degli stemmi dei committenti o degli emblemi degli ordini della Chiesa di San Francesco di Paola testine sfilano sui Petrucci del cornicione ancora gotico della facciata nelle lunette del fianco destro: vescovi, monache, re e personaggi relazionati con i minimi terziari, sul fianco; personaggio della vita quotidiana insieme all’angelo e al demonio, in facciata.

L’ORDINE OBLIQUO

La teoria dell’architettura obliqua venne messa in atto da Caramuel, nonchè l’inventore stesso, partendo da una fitta casistica di soluzioni compositive tardogotiche e plateresche. E’ a questi modelli che viene inserito l’ordine obliquo sul quale è impostata la volta della scalinata nel Palazzo Adorno. Il segno obliquo dà vita a un effetto dinamico, soprattutto in un ambiente come quello di Palazzo Adorno con una decorazione a linee ortogonali sulle pareti. Inoltre è inusuale l’inclinazione della seconda rampa che raggiunge circa i 45 gradi ed è in risalto dal contrasto tra la superficie bugnata e la volta intonacata che sembra liberarsi nell’aria.

L’ordine palmato 

La stilizzazione della foglia di palma è un motivo ornamentale diffuso presso le antiche civiltá dell’Oriente mediterraneo e  caratterizza soprattutto le fabbriche del Cinquecento. In palazzo Adorno singolare è l’impiego di un doppio tipo di vegetazione: una a foglie d’acanto nell’atrio, un’altra a foglie di palma nel portichetto e al di sopra dei capitelli delle colonne gemelle.

L’arco vegetale

L’arco ricoperto di foglie è uno degli elementi principali dell’androne del palazzo.
In palazzo Adorno gli archi sono quasi interamente ricoperti da vegetazione, ma c’è un’eccezione proprio in questo arco, nel quale vengono alla luce le geometrie.
Il punto dove la geometria viene messa a nudo è anche quella dell’incontro tra due onde di fogliami provenienti dal capitello e dal concio in chiave.

LE BUGNE QUADRATE
La particolarità del bugnato di palazzo Adorno risiede nel suo impiego non all’esterno dell’edificio, bensì al suo interno; e non solo sulle pareti dell’atrio, ma anche su quelle dello scalone che porta al primo piano.
Si tratta di una particolare bugna di forma quadrata “a cuscinetto”.
Lo stemma degli Adorno, presente in facciata ma anche sull’altare della famiglia in Santa Croce, è << di oro alla banda scaccata di tre file d’argento e di nero >>.
La scacchiera, quindi, come elemento significante dell’architettura.
Le bugne alludono poi alla Fortezza, un omaggio al Loffredo.
Anche l’altare degli Adorno, dedicato a San Giorgio, (nella Chiesa dei Celestini) reca sui piedistalli delle colonne il disegno di una bugna.
Nel palazzo, raffinati sono alcuni punti nei quali la scacchiera dialoga con altri elementi: la transizione fra il bugnato e le palmette nel portico, ad esempio, è ottenuta attraverso l’inserimento di una fascia di bugne quadrate minori. 

LE BUGNE QUADRATE 

La particolarità del bugnato di palazzo Adorno risiede nel suo impiego non all’esterno sterno dell’edificio bensi al suo interno; e non solo sulle pareti dell’atrio, ma anche su quelle dello scalone che porta al primo piano. Si tratta di una particolare bugna di forma quadrata “a cuscinetto”. Il risalto dato al bugnato non ha a nostro avviso soltanto una valenza decorativa e coinvolge i significati stessi di quest’architettura. Lo stemma degli Adorno, presente in facciata ma anche sull’altare della famiglia in Santa Croce, è «di oro alla banda sca cata di tre file d’argento e di nero». La scacchiera, quindi, come elemento significau dell’architettura. Le bugie alludono  poi alla fortezza. Nel palazzo raffinati sono alcuni punti nei quali la scacchiera dialoga con altri elementi: la transizione fra il bugnato e le palmette nel portico, ad esempio, è ottenuta odiante l’inserimento di una tascia di bugne quadrate minori (circa la metà).

LA VOLTA CORDONATA

Negli esempi cinque-settecenteschi le cordonature delle volte sottolineano la curvatura delle superfici,contribuendo a rendere manifesto il funzionamento strutturale del congegno architettonico. In palazzo Adorno un unico festone segna l’asse mediano al colmo delle volte dell’arrivo. La soluzione formale classicheggiante con rosette avvolte in un nastro ad andamento spiraliforme. Costituiscono quasi un modulo che contribuisce all misurazione dello spazio. Il cordone evidenzia una simmestria che viene di frequente negata e messa in discussione.

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