La curiosità, il carburante della conquista dello spazio

Fin dalle origini l’uomo è stato sempre pervaso da un forte spirito d’avventura. La curiosità, la voglia di scoprire, di andare oltre quello che già si conosce, sono sempre state alla base della vita umana. Se non ci fossero state, sarebbe risultato tutto più monotono, pieno di dubbi e domande alle quali non saper rispondere. L’uomo invece ha sempre voluto oltrepassare le barriere, la linea che separa la realtà dall’inesplorato, non viaggiando solo attraverso la fantasia o la mente, ma utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione, anche rischiando. Tutto, pur di raggiungere determinati obiettivi. La paura al contrario frena la curiosità, fa prevalere gli ostacoli, le difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino, anche se anch’essa risulta necessaria per capire fin dove potersi spingere.

Da tempo ci si è chiesti com’è la Terra dove abitiamo, quanto è vasta, dove si trova, se c’è qualcuno oltre noi. Grazie all’aiuto prezioso della scienza, oggi si ha la possibilità di rispondere a molte domande e di allargare gli orizzonti della conoscenza.

Il 1492 è stata una data chiave per l’esplorazione della Terra, è stato l’anno della scoperta dell’America. Essa ha rappresentato la colonizzazione di qualcosa di nuovo, ma questo non è stato un punto d’arrivo, bensì solo l’inizio di qualcosa di molto più grande.

L’inizio della conquista dello spazio da parte degli USA e URSS, 20 luglio 1969, ha rappresentato la conquista da parte dell’uomo non più di una terra qualsiasi, bensì della Luna, il coronamento di un grande sogno, ovvero viaggiare nello spazio.

“Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”: queste sono le famosissime parole pronunciate da Neil Armostrong, uno degli astronauti più conosciuti della storia. Il motivo della sua fama fu il fatto di essere stato il primo uomo a calpestare il suolo lunare. La citazione dell’astronauta americano fa riecheggiare in ogni uomo una forte sensazione di orgoglio e di appartenenza ad una specie così evoluta, che si è data come obiettivo la conquista dello spazio. Andare nello spazio non è così facile, figuriamoci viverci ma, nonostante ciò, abbiamo già concluso molte tappe in ambito spaziale nel corso della storia. La conquista dello spazio è una tematica sorta all’inizio della seconda metà del XX secolo quando, nel periodo della guerra fredda, Stati Uniti ed Unione Sovietica si fronteggiavano per chi fosse riuscito ad andare per primo nello spazio e, successivamente, sulla Luna. Entrambe impiegarono tante risorse affinché riuscissero ad attuare delle missioni, bisognava però capire se un essere vivente della Terra fosse capace di sopravvivere al di fuori del proprio pianeta e fu così che una cagnolina di nome Laika fu mandata nello spazio. Il suo, però, fu un viaggio di sola andata, ma Laika riuscì comunque a sopravvivere molto tempo. Una volta appurato che si potesse sopravvivere nello spazio, si susseguirono molte missioni, sia americane che russe, che diedero moltissime informazioni essenziali su ciò che vi era fuori del nostro pianeta. Vennero mandate molte sonde, che scattarono foto alla Terra e alla Luna, e altre navicelle, dove gli astronauti stettero in orbita terrestre; poi ricordiamo la famosa missione dell’Apollo 11 e Neil Armstrong che, con la sua frase, fece la storia in ambito spaziale.

Oggi il progresso scientifico prosegue e non ha intenzione di fermarsi. Con l’avvento di tantissime nuove tecnologie, gli scienziati hanno potuto creare dei meccanismi tali da facilitare le missioni spaziali. Stiamo pian piano scoprendo nuovi pianeti, nuove costellazioni e nuove galassie e ciò permette di avere una sempre più grande visione dello spazio. Molte sonde inviate nello spazio hanno raggiunto la loro destinazione e, grazie ad esse, siamo riusciti ad avere delle foto ad alta definizione di Marte, Giove e degli altri pianeti lontani anni luce da noi.

Dobbiamo anche citare tra i tanti studiosi e astronauti, Samantha Cristoforetti, che è stata la prima donna italiana ad andare nello spazio. Ella non è solo simbolo d’orgoglio della nostra nazione, ma è anche una grande testimonianza del fatto che anche le donne possono fare tanto e che non solo gli uomini possono ambire a una carriera così prestigiosa.

Abbiamo inoltre scoperto che Marte, il quarto pianeta del Sistema Solare, può ospitare l’uomo, poiché si pensa che in passato possa avere contenuto dell’acqua. Recentemente l’uomo d’affari Elon Musk, fondatore del progetto SpaceX, sta lavorando ad un’idea molto ambiziosa, ovvero la costruzione di navette spaziali che permettano il trasporto di un considerevole numero di persone, per dare inizio alla prima colonia su Marte. Anche se l’idea rasenta l’impossibile Musk è molto ambizioso e ha molte aspettative, pur tenendo conto degli aspetti negativi, di cui uno potrebbe essere l’ulteriore dispendio di combustibili fossili. In questo caso però i vantaggi sarebbero più degli svantaggi, uno dei tanti potrebbe essere quello di importare sulla Terra materiali di cui il nostro pianeta è carente; un altro vantaggio delle colonie su Marte potrebbe essere quello di godere di una migliore qualità di vita, a cui seguirebbe una crescita della vita media, che potrebbe contrastare un possibile calo demografico.

Conquistare lo spazio può essere considerato anche una seconda opportunità donata all’uomo, la possibilità di riuscire a non commettere più gli stessi errori, riuscire a non distruggere altri pianeti, ma rispettarli. Sulla Terra si stanno riscontrando molti problemi, che mettono a rischio la vita. Uno di questi riguarda i cambiamenti climatici. Questa problematica riguarda un insieme di eventi, che a lungo andare possono considerarsi catastrofici, come scioglimento dei ghiacciai, difficoltà nel praticare l’agricoltura, incendi e via dicendo. Un altro problema riguarda l’esaurimento delle risorse necessarie per la vita. Per esempio l’acqua, è una risorsa che potrebbe arrivare a ridursi molto fino ad esaurirsi. L’uomo continua a sprecarla, inquinarla, non considerando il grande rischio che sta correndo. Scoprendo altri pianeti, si potrebbe avere la possibilità di trovare altre fonti d’acqua.

La Terra, che a noi sembra grandissima e potente, non è altro che un piccolo e vulnerabile pianeta protetto solo dalla sua atmosfera, disperso nel mezzo dello spazio. C’è quindi la possibilità che qualcosa la danneggi o non la renda più abitabile né sicura. Per questo raggiungere nuove terre può essere importantissimo, indispensabile.

Inoltre non c’è niente di più bello che renderci conto di cos’è realmente lo spazio e cosa siamo noi in confronto. Per adesso solo gli astronauti hanno questo privilegio e la possibilità che un giorno anche le persone comuni riescano a visitarlo è qualcosa di unico. Qui possiamo aprire una grande parentesi sull’umanità; dobbiamo infatti chiederci su come sarà il futuro della nostra specie, poiché si sa che sia la Terra che il Sole non avranno un’esistenza infinita. Nonostante possa sembrare futile parlarne ora poiché riguarda un futuro molto lontano da noi, possiamo comunque fantasticare sulla vita dell’uomo in altri pianeti o, addirittura, in nuove galassie. Chissà se esistono dei corpi celesti nei quali sono presenti nuove forme di vita sconosciuta o, ancora, delle specie di animali con i quali potremmo costruire nuovi rapporti. Chissà se si potrà viaggiare nello spazio con delle navicelle particolari, spostarsi da un pianeta a un altro.

Insomma, come possiamo notare, la conquista dello spazio è un processo che è appena iniziato e che, come disse Neil Armstrong: “[…] Questo è un grande balzo dell’umanità”, ma l’umanità, di balzi ne deve fare molti altri.

Lorenzo Spinali, Carmine Polistena, Clara Patania 2BL