Ddl Zan: pace o guerra?

Il ddl Zan è una proposta di legge per tutelare chi si trova in una condizione di minorità e quindi combattere ogni tipo di discriminazione causata dall’orientamento sessuale. Nonostante ciò sta avvenendo l’effetto contrario: non assistiamo ad un passo avanti nella mentalità umana, ma sembra proprio che in molti siano ancora saldi nella concezione secondo cui, per esempio, gli omosessuali sono contro natura. Una legge che dovrebbe garantire pace e sicurezza per tutti è la causa di violenza e avvenimenti che stanno spaccando la nostra società principalmente in tre parti nell’ultimo periodo: chi è a favore del ddl Zan, chi è contro e chi è indifferente. Questo argomento non è più fonte di riflessione, ma di rivalità. Molte persone si sentono più protette sapendo che è presente almeno un accenno per garantire loro i diritti e grazie a ciò hanno deciso di fare “coming-out”. Quest’ultimo termine significa proprio “uscire allo scoperto”, rivelando la propria omosessualità. Al posto di portare serenità nelle vite degli omossessuali, in molti hanno dovuto subire o assistere ad aggressioni e nei casi più estremi la loro libertà di amare li ha condotti alla morte. Ci aspettavamo che già subito dopo i primi episodi di violenza, le pratiche per approvare la legge Zan si fossero velocizzate, invece sono state rallentate. Proprio a causa di ciò gli omofobi hanno colto l’occasione per dare sfogo alla loro paura e avversione nei confronti di queste persone considerate diverse e inferiori. Lo si può notare nelle vicende avvenute recentemente: ragazzi privati di una casa dai genitori, insulti gratuiti mentre passeggiano al parco o attendono l’arrivo della metro. L’omofobia non si sviluppa solo per strada, ma anche online attraverso i social: moltissimi sono i commenti contro gli omosessuali che quotidianamente vengono lasciati sotto a contenuti multimediali che mostrano anche solamente un uomo con lo smalto alle unghie. Il ddl Zan non prevede una diminuzione dei diritti delle persone che già li possiedono, ma è un modo per proteggere chi invece di diritti non ne ha e garantirgli una vita pacifica, serena e normale, senza subite discriminazioni.

Martina Baldassarri 4C