Ddl Zan: pro o contro?

Valle Aurelia, Roma. Il 3 marzo 2021 un uomo si è sentito autorizzato a picchiarne altri due perché condividevano un atto di tenerezza. Per di più attraversando i binari della metro, mettendo in pericolo la sua stessa incolumità. L’aggressione è stata poi denunciata dalla coppia, ma episodi del genere accadono frequentemente. E non si parla solo di aggressioni violente come questa, ma in generale di mancanza di rispetto nei confronti del “diverso”. Bullismo, cyberbullismo, gesti offensivi, tutto ciò che comporta un atteggiamento di esclusione e discriminazione.

Per le persone vittime di questa violenza fisica e psicologica è stato dunque presentato il ddl Zan, un disegno di legge, approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020, contro la discriminazione e la violenza per motivi fondati sull’orientamento sessuale, sul genere, sull’identità di genere e sulla disabilità. Dopo diversi mesi la commissione di Giustizia ha poi rinviato l’esame del ddl Zan in Senato. Il 30 marzo 2021 era prevista una riunione dell’Ufficio di presidenza, annullata dalla Lega. È stato finalmente calendarizzato in Senato (con 13 sì e 11 no) ma non è stata ancora fissata una data.

Con questa proposta di legge sono nati diversi dibattiti sull’argomento. In generale, la maggior parte delle persone contrarie a questo disegno di legge ritiene che possa portare ad una sorta di censura di opinione, bloccando tutte quelle posizioni ritenute “discriminatorie”. Come specificato però nell’articolo 4 del ddl: “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimento o opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Dunque la legge specifica che essa non si applica ai reati di opinione, ma solo a quelle iniziative che portano alla discriminazione o ad atti di violenza.

In ogni caso la legge è stata creata al fine di sottolineare che un’aggressione o un atto di violenza nei confronti di qualcuno per il solo fatto che quel qualcuno ha una certa identità, non può essere giustificata da una libertà di opinione dell’aggressore, è invece una mancanza di rispetto della libertà di un individuo e chiunque non rispetti questa libertà deve subirne le conseguenze.

Michelle Billè 4C