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Donatella Bonaseglae, referente Polo Mameli, parla di inclusione scolastica di alunni con disabilità – Intervista

Donatella Bonaseglae, referente Polo Mameli, parla di inclusione scolastica di alunni con disabilità

Donatella Bonaseglae è un’insegnante dell’Istituto Comprensivo San Francesco da Paola ed è la referente del Polo Mameli (sezione particolarmente attrezzata per accogliere alunni con disabilità psico-fisiche importanti) della scuola primaria da più di trent’anni.


1) Nella convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità, firmata dall’Italia nel 2009, la terminologia è stata modificata, passando da “handicappato” a “persona con disabilità”. Perché questo è importante?
Non era giusto utilizzare il termine handicappato come un sostantivo e neppure come un aggettivo.


Handicappato veniva considerato colui o colei che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale. Parlare di persona, bambino con disabilità pone innanzitutto al centro l’individuo nella sua unicità e solo successivamente sposta l’attenzione sulla disabilità.


2) Com’è possibile inserire in un ambiente scolastico bambini e ragazzi con disabilità psico-fisiche importanti?
Agli inizi degli anni 80 a Genova sono stati istituiti i Poli (sezioni particolarmente attrezzate all’interno di alcune scuole primarie). Sono nati su istanza di alcuni genitori di alcuni bambini con disabilità molto severa, in quegli anni si parlava di “gravissimi”. I genitori volevano fortemente che i loro figli potessero frequentare la scuola di tutti! I bambini e i ragazzi con disabilità severe, in quegli anni frequentavano solo le scuole speciali.


Attualmente sul territorio sono presenti 5 Poli Primaria e 3 Poli Secondaria di primo grado, che permettono la frequenza scolastica ad alunni che non riuscirebbero a seguire i ritmi di una classe. Infatti per questi bambini le forme dell’apprendimento passano quasi sempre attraverso il canale senso percettivo motorio.


Tale processo si verifica in ambienti accoglienti, strutturati e dedicati, nel rispetto dei loro bisogni e dei loro tempi d’apprendimento. Generalmente i nostri alunni utilizzano per comunicare il linguaggio corporeo, il dialogo tonico, la mimica facciale e in alcuni casi la comunicazione Aumentativa alternativa che usa pittogrammi. Qualche alunno usa anche il canale verbale.


All’interno delle sezioni, oltre alle aule tradizionali, sono presenti la stanza Snoezelen dove i bambini possono rilassarsi e percepire sensazioni visive, tattili, olfattive, uditive, e l’aula psicomotoria, dove i bambini sperimentano tutte le sensazioni cinestetiche in maggior autonomia, poiché è dotata di un tatami morbido.


3) Come avviene il processo di inclusione?
La calendarizzazione quotidiana delle attività prevede una proficua alternanza tra attività individualizzate finalizzate all’apprendimento e le attività ludiche e laboratoriali.  I bambini dei vari gruppi classe, scendono quotidianamente nelle sezioni Polo per svolgere attività ludiche, condividere il momento del pasto con i nostri alunni e per partecipare alle varie attività di laboratorio: cucina, lettura, drammatizzazione, musica, arte e immagine, manipolazione, motoria, joga.


I laboratori e i momenti ludici rappresentano una sorta di inserimento al contrario, ciò non esclude che i nostri alunni abbiano accesso alle varie classi del plesso.


Il processo di inclusione degli alunni che frequentano le sezioni particolarmente attrezzate è da sempre sostenuto dall’intera comunità scolastica. Collaborano con il Polo tutte le classi presenti nel Plesso.  La presenza quotidiana dei bambini al Polo permette il massimo grado di inclusione possibile e favorisce modelli di imitazione indispensabili per i nostri alunni.


4) Che rapporto si instaura tra i bambini delle classi e i vostri alunni?

Dopo anni di esperienza posso affermare che le nostre sezioni particolarmente attrezzate sono parte integrante della scuola e contribuiscono in modo significativo ad ampliare l’offerta formativa dell’Istituto.


Per i bambini delle classi, frequentare le sezioni Polo, prendersi cura dell’altro, utilizzare diversi registri comunicativi, favorisce la crescita, l’arricchimento personale.

Versione inglese 

Donatella Bonaseglae is a teacher in Istituto Comprensivo San Francesco da Paola and she’s the referent of the polo Mameli (a class specifically equipped to welcome students with important disabilities).


1)In the ONU’s convention on the rights of people with disabilities the terminology was changed, from “handicapped” to “person with disability”. Why is this relevant?

It wasn’t correct to use the word “handicapped”, not as a noun and neither as an adjective.


It was considered handicapperd a person who  has a physical, mental or sensory impairment. Talking about a person, a child with a disability highlights the individual in their own uniqueness and just after that it concentrates on the disability. 


2)How is it possible to better integrate children and young people with significant psycho-physical disabilities in school?

At the beginning of the 1980s in Genova the Poli were born (specially equipped facilities within some primary schools) thanks to some parents of children with severe disabilities. The parents really wanted their kids to be part of the school community! In fact, these children and teens at the time could only attend special schools.


Today in Genova there are 5 Poli in primary schools and other 3 for middle school students, which allow them to attend school even to those kids who couldn’t follow a class’ rithms: for these children the forms of learning almost always pass through the motor-perceptive sense channel.


This process occurs in welcoming, structured and dedicated environments, respecting their needs and their learning times. Generally our students use body language to communicate, tonic dialogue, facial expressions and, in some cases, Augmentative alternative communication that uses pictograms. Some students also use the verbal channel.


Inside the sections, in addition to the traditional classrooms, there are the Snoezelen room where children can relax and perceive visual, tactile, olfactory, auditory sensations, and the psychomotor classroom, where children experience all the kinesthetic sensations in greater autonomy, as it is equipped with a soft tatami. 


3) How does the inclusion process take place?
  The daily scheduling of activities provides a fruitful alternation between individualized activities, aimed at learning, and playful laboratory activities. The children of the various class groups come daily in the Polo sections to carry out playful activities, share the moment of the meal with our students and to participate in the various laboratory activities: cooking, reading, dramatization, music, art and image, manipulation, movement , joga.


The laboratories and playful moments represent a sort of inclusion on the contrary, this does not exclude that our students have access to the various classes of the plexus.


The process of inclusion of the students who attend particularly well-equipped sections has always been supported by the entire school community. All the classes present in the Plexus collaborate with the Pole. The daily presence of children at the Polo allows the highest possible form of inclusion and gives models of imitation that are indispensable for our kids.

4) What relationship is established between the children in the classes and your students?

After years of experience, I can say that our specially equipped sections are an integral part of the school and contribute significantly to expanding the educational offer of the Institute.


For children in the classes, attending the Polo sections, taking care of each other, using different communication registers, promotes personal growth.

 

Elena Bajano