2021 con il diverso che fa paura

Roma, 26 febbraio 2021, ennesima aggressione omofoba ai danni di una coppia gay. Alla stazione di Valle Aurelia due ragazzi Jean Pierre Moreno, 24 anni, attivista lgbt e Alfredo Zenobio, 28 anni, suo compagno, in attesa che arrivi la metro si scambiano un bacio. Un uomo, 31enne romano, assiste a queste effusioni, attraversa i binari del treno e si scaglia contro i due aggredendoli prima verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni. La scena è stata ripresa con un cellulare da un presente e il video ha permesso alla polizia di identificare ed arrestare il giovane aggressore. Inutile affermare che la notizia dell’aggressione ha suscitato il clamore dell’opinione pubblica ed ha nuovamente acceso il dibattito all’interno del mondo politico al fine di calendarizzare l’approvazione da parte del Senato del ddl Zan contro omotransfobia, misoginia e abilismo, già approvato alla Camera da almeno 6 mesi. In particolare questo ddl Alessandro Zan, dal deputato PD che lo ha presentato, propone di estendere il reato di propaganda e istigazione a delinquere “per motivi di discriminazione raziale etnica e religiosa” (legge Mancino art. 604bis) anche a “motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”. La modifica riguarderebbe anche un inasprimento della pena per chi commette i suddetti reati e prevederebbe, se approvate, lo stanziamento di fondi per istituire e sostenere dei veri e propri centri antiviolenza volti a dare assistenza sanitaria, legale e psicologica, oltre che vitto e alloggio per le vittime di violenza dei crimini d’odio. L’art.21 della Costituzione sancisce il diritto di ognuno di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione, è quindi necessario acquisire la consapevolezza che alla base di ogni diritto umano c’è la libertà di scegliere. Bisogna educare a scegliere chi essere, chi amare, dove andare, di essere diversi. Bisogna educare ad accettare che la diversità non è un pericolo ma è una libertà. Il progresso è inarrestabile, viviamo in un mondo in cui i social e il web fanno ormai più politica del governo, è necessario uscire da questa situazione di stallo e di comodo, la società deve poter abbattere il “muro” dell’odio e del pregiudizio per poter cambiare ed evolversi. L’amore, in qualsiasi forma si esprima, deve guidare questo cambiamento; l’odio alimenta la “fobia”, l’amore no. La diversità non è un difetto, è una virtù e forse se riusciremo a raggiungere questa consapevolezza non serviranno più leggi nuove ma basteranno quelle già esistenti… o è un’utopia?

Federica Calzolari 4C