Ddl Zan: la furia degli artisti nei confronti del Senato

“Indegni! Questa gente non dovrebbe essere in parlamento, è gente omotransfobica!” Queste le parole di Elodie, cantante italiana che si è espressa su quanto sta accadendo in Italia nei confronti del DDL ZAN, proposta di legge approvata dalla camera a novembre 2020 ma che è ancora ferma in Senato perché da alcuni senatori, esponenti di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, non è ritenuta prioritaria. Il DDL ZAN è un disegno di legge presentato da Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico, che mira a proteggere dai “reati d’odio”, ossia atti violenti e discriminatori e dall’istigazione a commetterli per motivi di sesso, identità di genere, orientamento sessuale e disabilità, tramite l’istituzione di misure di contrasto specifiche. Sono dieci gli articoli di cui è composto, sei riguardanti l’ambito penale e i restanti quattro parlano dell’istituzione di azioni positive, e puntano ad estendere leggi già esistenti, che puniscono discriminazioni a sfondo etnico, religioso o razziale, verso la comunità Lgbt+, donne e disabili, includendo anche chi partecipa o organizza manifestazioni che possono istigare a commetterle. Le modifiche principali previste da questo disegno di legge sono tre: la prima prevede, secondo l’articolo due e cinque, di aggiungere ai reati d’odio, tramite la modifica degli articoli “604-bis” e “604-ter”, le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Il secondo obiettivo, come scritto nel terzo e nel sesto articolo della proposta di legge, prevede di modificare l’articolo “90-quarter” del codice di procedura penale, il quale definisce la condizione di particolare vulnerabilità della persona offesa (relativamente all’odio razziale), così da poter aggiungere l’odio nei confronti delle persone con diverso orientamento sessuale, genere, sesso e con disabilità. L’ultima modifica riguarda l’articolo legislativo sull’equità di trattamento degli individui indipendentemente dalla loro etnia (come dice l’articolo 215), al quale si richiede l’aggiunta di alcune misure di prevenzione e contrasto applicabili alle discriminazioni nei confronti della comunità Lgbt+. Un’altra novità che verrebbe integrata con l’approvazione del DDL ZAN è la creazione di luoghi di supporto e centri di ospitalità per le vittime di discriminazioni e violenze, e l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omolesbotransfobia.
A questo punto, l’unico augurio che l’Italia può farsi è quello di raggiungere il prima possibile l’uguaglianza reciproca e che possa regnare sovrano il rispetto, obiettivi che, a volte, sembrano ancora lontani.

Zoe Calesini 4C