Fake news, distorsione della realtà

Da qualche tempo un nuovo termine è sulla bocca di tutti: “fake news”. Ovvero “notizie false”. Se ne leggono a centinaia ogni giorno e il web è una costante fornace di contenuti inventati. Il termine inglese fake news indica articoli redatti con informazioni inventate ingannevoli, resi pubblici con l’intento di disinformare o diffondere bufale attraverso mezzi di informazione.

Perché vengono diffuse le fake news?

Le ragioni per le quali vengono diffuse possono essere varie, ad esempio economiche: i cosiddetti titoli “acchiappa click”, che sfruttano le immagini per attirare attenzione, ovviamente foto false o ricavate da altri o addirittura modificate al computer.

Solitamente le pubblicità sui siti vengono pagate in base alle visualizzazione o ai click ricevuti: una notizia sensazionale attirerà un sacco di visualizzazioni e quindi un sacco di click. Per esempio la foto in cui un serpente ha inghiottito un uomo.
Altre ragioni possono essere politiche:
indebolire i propri avversari per rafforzare la propria posizione e comandare l’opinione pubblica. Una fake news, soprattutto quando diventa virale, può fare questo e altro.

La prima fake news nella storia fu la finta morte di Napoleone. Da questo si può dedurre che le fake news non sono un fenomeno recente, esistono da molto. Basta considerare che ne fu vittima anche Napoleone. Il 21 febbraio del 1814 durante le guerre napoleoniche venne diffusa la notizia che Napoleone era morto e che venne ucciso dai soldati russi. La notizia risultò poi falsa, dato che Napoleone era vivo. Ciò provocò la reazione degli azionisti che il mattino seguente si precipitarono a investigare convinti che il re francese fosse morto e che il trono fosse ritornato nelle mani dei Borboni. Poco dopo la notizia venne ufficialmente smentita e i colpevoli vennero condannati. Bastò dunque una notizia falsa, diffusa tramite una lettera per mandare in tilt la più importante borsa inglese.

Come riconoscere ed evitare le fake news?

Riuscire a riconoscere una notizia falsa è importante, soprattutto se si intende condividerla, perché altrimenti non si farebbe altro che alimentare menzogne e disinformazione. Ma come fare? Innanzitutto, bisogna verificarne la fonte. Nel caso la notizia sia stata divulgata da una testata giornalistica, ad esempio, bisogna accettarsi che questa sia accreditata e lo si può fare controllando se nel footer è presente nella partita IVA (il footer è la parte finale di una pagina web in cui generalmente si trovano le informazioni rilevanti sulla proprietà del sito). Si può anche verificare chi sia il proprietario della pagina oppure da dove proviene l’immagine attraverso alcuni registri: basterà visitarli e digitare il sito web per vedere a chi è intestato ma bisogna fare attenzione ad alcune estensioni di stampa, ad esempio quelle che finiscono con .com e offrono la possibilità di nascondere i dati dell’intestatario dell’articolo, per cui questa tattica potrebbe anche non funzionare. Google, se usato correttamente, può essere d’aiuto a smascherare le notizie false. Quando la notizia vi sembra strana, occorre andare su Google a digitare il titolo della notizia seguito dalla parola “bufala” o “fake news” oppure salvare l’immagine per poi tracciarla con Google Immagini e consultare i risultati: se si tratta di una notizia falsa qualche altro sito avrà già parlato della situazione reale molto prima.

A cura di:
Celani Leonardo,
Laganà Elisabetta,
Minguzzi Lorenzo, Nalbone Emanuele,
Spadavecchia Evin, classe 2A