I social: un’arma pericolosa per i più deboli

Il cyberbullismo è una forma di violenza psicologica online in cui gli adolescenti più deboli vengono presi di mira dai cyberbulli, adolescenti che a loro volta vogliono apparire più forti.

Questo tipo di violenza avviene specialmente su app e social network. Molte vittime per paura non denunciano l’accaduto alla polizia postale o agli enti di controllo.

Il cyberbullismo si manifesta soprattutto tra ragazzi giovani e deboli, poco controllati dai genitori, soprattutto nell’uso del cellulare o computer, che vengono presi di mira da ragazzi coetanei o più grandi. Le “vittime” prescelte vengono maltrattate per svariati motivi: l’aspetto fisico, il colore della pelle, le scelte religiose, l’orientamento sessuale, ecc… I cyberbulli si nascondono dietro account social falsi per attirare più vittime possibili, conquistando inizialmente la loro fiducia per poi ricattarle. Non bisogna mai fidarsi di utenti sconosciuti, potrebbero rubare dati e foto personali ma soprattutto, al primo segnale di pericolo, bisogna parlarne subito con i propri genitori, amici o insegnanti.

Abbiamo intervistato una ragazza di 12 anni, da poco trasferitasi in una nuova città, la quale ci ha confermato che la sua paura più grande è stata quella di non sentirsi accettata dai nuovi compagni di classe.

Cosa faresti se qualcun altro al posto tuo subisse cyberbullismo?
Suggerirei di ignorare i messaggi e qualora la minaccia fosse grave di denunciare l’accaduto ad un adulto.

Se ti arriva un messaggio da un utente che ti ha criticato sui social, cosa fai?
Me ne frego altamente se non si tratta di qualcosa di troppo grave.

Come eviteresti il cyberbullismo?
Non postando foto che possano scandalizzare o offendere qualcuno.

Hai mai criticato una persona per il suo modo di vestirsi o perché non segue le mode del momento?
No, perché il modo di vestirsi non deve influenzare i giudizi degli altri.

Se fossi vittima di cyberbullismo, come pensi di poter risolvere il problema?
Con l’aiuto di persone care perché sicuramente mi sentirei più sicura di affrontare il problema.

Concludendo, bisogna quindi ricordarsi sempre che per sfuggire al cyberbullismo, è necessario parlane sempre con qualcuno e se per caso si riceve un messaggio provocatorio sul cellulare o sui social, non si deve avere paura di denunciare alla polizia postale.

Se qualcuno che conosci ha subito questa forma di violenza e ha paura di parlarne in famiglia, bisogna aiutarlo a parlarne con un adulto per risolvere la situazione. Ci sono molteplici associazioni che raccolgono testimonianze di cyberbullismo, come per esempio il progetto della Unieuro con #Cuoriconnessi.

Ogni anno l’Associazione CuoriConnessi, il 7 Febbraio, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, sensibilizza gli studenti sulla questione e dona alle classi un libro che racconta le esperienze vissute da adolescenti vittime di cyberbullismo.

Capecci Giovanni, Celino Marco,
Del Castillo Katherine, Perrotta Martina,
Scurto Francesca, classe 2^A