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Alcool e fisica: modi alternativi per ridurre l’inquinamento

In questi ultimi anni uno dei problemi più gravi che minacciano la Terra è proprio la conseguenza dell’antropizzazione e dello sfruttamento delle risorse naturali, l’inquinamento. Questo fenomeno ha avuto un forte incremento dal XIX secolo con la rivoluzione industriale in Inghilterra, da quel punto in poi la curva dell’inquinamento ambientale non ha mai smesso di salire. Nel 1900, oltre al forte inquinamento atmosferico dovuto allo smog delle macchine e delle fabbriche, si è presentato anche il problema dello smaltimento delle scorie radioattive delle prime centrali nucleari nate durante la seconda guerra mondiale. Un altro fattore inquinante che ha colpito soprattutto i mari e gli oceani è stata la plastica, secondo uno studio dell’European Data Journalism si stima che la produzione annuale di materiale plastico sia aumentata da neanche 1 tonnellata nel 1950 a 7 miliardi di tonnellate nel 2015. Tutti questi tipi d’inquinamento ambientale stanno portando a conseguenze terribili che cambierebbero irrimediabilmente la morfologia e il clima della Terra. Vedendo ciò la scienza si è mossa per cercare di trovare soluzioni alternative non inquinanti per la produzione di energia, principale causa d’inquinamento. Così già dai primi anni del 2000 si sono iniziate a utilizzare le prime tecnologie che sfruttano energia sostenibile come la luce solare, il vento e l’acqua: così sono nati i primi modelli di pale eoliche, centrali idroelettriche e pannelli solari, che anno dopo anno si sono evoluti sempre di più. Nel 2017 secondo i dati raccolti da Eurostat l’energia utilizzata in Italia proveniva circa per il 18% da fonti rinnovabili.

Il fulcro della questione dunque è trovare la fonte di energia con minore impatto ambientale possibile, per ora la soluzione migliore sembrerebbero essere quelle elencate sopra, anche se in giro per il mondo sono state trovate nuove e insolite possibilità che non sono da sottovalutare. Ecco alcuni esempi:

  • A Rotterdam esiste una discoteca chiamata “Watt” che si autoproduce l’energia necessaria per alimentare l’intera struttura grazie ai passi delle persone. Infatti, il pavimento del locale è in grado di immagazzinare l’energia cinetica generata dal passaggio dei clienti e riutilizzarla per far funzionare la discoteca.
  • A Worcestershire in Inghilterra utilizzano un metodo un po’ inquietante per ridurre l’impatto ambientale: il calore in eccesso del crematorio di Redditch è reindirizzato alla piscina del posto per riscaldare l’ambiente. Questo riciclo, oltre a evitare di sprecare energia in eccesso, fa risparmiare ai proprietari della piscina ben 15000 sterline l’anno.
  • Un altro geniale esempio di energia sostenibile viene dalla Svezia: l’AB Svensk Biogas, un’agenzia che produce metano ha deciso di collaborare con la polizia doganale che confisca l’alcool di contrabbando trasformandolo in gas. L’anno scorso con i 560 litri confiscati sono riusciti ad alimentare oltre 1.000 automezzi tra autobus e camion e addirittura un treno.

Questi erano solo alcuni esempi di tentativi di ridurre l’impatto ambientale, l’importante è che le persone e i governi s’interessino seriamente di questo problema. Se i paesi dell’ONU riuscissero a raggiungere gli obiettivi predisposti nell’agenda 2030 riguardanti l’energia pulita e sostenibile (punto 7 della lista), vivremmo tutti in un mondo migliore con una prospettiva positiva per il futuro.

Lorenzo Chieppa 4E sc