#CongiuntiFuoriRegione

Da mesi e mesi decine di migliaia di persone impegnate in relazioni a distanza chiedono a gran voce alle istituzioni deroghe chiare che consentano di poter riabbracciare i propri partner non conviventi senza essere costretti a districarsi tra i cavilli dei DPCM, senza dover temere una libera interpretazione di questi ultimi da parte degli enti preposti ai controlli. 

Nonostante migliaia di voci che si susseguono, in particolare sui social network, che appaiono oggi più che mai un essenziale mezzo di comunicazione e informazione, le istituzione non si sono espresse in maniera chiara ed inequivocabile riguardo la possibilità di ricongiungimento dei partner separati dai confini regionali. Al momento, inoltre, l’Italia è ormai l’unico paese europeo in cui non sono previste deroghe di questo tipo. 

Una situazione che sta logorando la stabilità psicofisica di decine di migliaia di coppie, soprattutto giovani e giovanissimi, il cui grido di aiuto non è sufficientemente considerato e accolto da chi dovrebbe tutelare la salute fisica e mentale di tutti i cittadini, soprattutto dopo più di un anno di restrizioni che hanno di fatto evidenziato una realtà fatta di coppie che, all’occhio del cittadino direttamente coinvolto in questo discorso, ha più o meno diritto di esistere.

Le ultime disposizioni, inoltre, sembrano davvero rappresentare una situazione surreale, degna dei migliori film di Kubrick: in piena zona rossa disposta nel periodo che va dal 3 al 5 aprile saranno consentiti i viaggi all’estero. L’ennesimo schiaffo ai Congiunti Fuori Regione che vedono concretizzarsi la possibilità di un esotico viaggio per turismo alle canarie ma non di uno spostamento, anche di pochi chilometri, per poter raggiungere il proprio partner.

Una semplice aggiunta alle voci dell’autocertificazione per consentire a una persona di spostarsi per motivi di affettività, così come accade nel resto d’Europa, appare come una scelta di buonsenso, al fine anche di impedire che alcune persone possano viaggiare lo stesso rischiando di incappare sanzioni amministrative e conseguenze di tipo penale.

Tommaso Petti 5E