Legalizzazione delle droghe leggere

Negli ultimi tempi un argomento molto trattato è la legalizzazione delle droghe leggere.

‘Droga leggera’ è una locuzione di uso comune per indicare sostanze stupefacenti non sempre capaci di creare dipendenza nel senso medico del termine, e le cui proprietà psicotrope sono piuttosto trascurabili. In particolare, con questa locuzione si identificano le piante del genere Cannabis (canapa) e le sostanze psicotrope da esse ricavabili.

Uno degli effetti delle droghe leggere è la sindrome motivazionale. Essa è caratterizzata da un lento e progressivo disinteresse verso le relazioni sociali e la vita di tutti i giorni. Si perde il piacere di fare le cose e la vita si riduce di stimoli e di interessi. L’aspetto più rischioso della sindrome motivazionale è che si instaura lentamente: i ragazzi non si accorgono di questo, perché il calo dell’interesse è talmente lento da diventare impercettibile.

L’uso precoce e prolungato di cannabis risulta pericoloso per la materia bianca del cervello in fase di sviluppo, portando ad alterazioni della connettività cerebrale, che potrebbero essere alla base di deficit cognitivi e della vulnerabilità di disturbi psicotici, depressivi, d’ansia dei consumatori.

Nel 2017 il 34% degli studenti ha riferito di aver utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale. Il 90%, di averne provato un solo tipo, mentre il 10% ne ha provato due o più tipi.

L’Italia è il terzo paese in Europa per il consumo di cannabis; dal 2017 al 2019 è raddoppiato l’utilizzo degli adulti e quadruplicato quello dei minori.

L’uso di queste sostanze può comportare molti benefici per quanto riguarda aspetti ambientali, economici e terapeutici.

Cominciando da questi ultimi, la marijuana è ad esempio una valida cura per l’emicrania: in California sono stati curati oltre 800.000 casi di emicrania grazie alla marijuana medicinale; inoltre rallenta la crescita dei tumori al seno, ai polmoni e al cervello, allevia i sintomi di malattie croniche e cura nausea e dolore addominale. Previene anche l’Alzheimer (il THC blocca infatti i depositi nel cervello che sono la causa di questa malattia) e ha molti altri effetti benefici nella cura del glaucoma, nella prevenzione delle convulsioni, nel dare sollievo a chi è affetto da ADD e ADHD, nel trattare i sintomi della sclerosi multipla, nel calmare chi è affetto dalla sindrome di torrette e da disturbi ossessivo-compulsivi.

Passiamo ora ai benefici economici: se ipotizzassimo le entrate per lo stato a seguito di una potenziale legalizzazione si potrebbero guadagnare fino a milioni di euro l’anno. Bisognerebbe anche prendere in considerazione l’ingente risparmio per le spese carcerarie e le spese legate alle operazioni di ordine pubblico e di sicurezza.

I benefici ecologici invece comprendono l’assorbimento della Co2 (infatti in fase di crescita la canapa assorbe 4 volte la Co2 immagazzinata mediante gli alberi) e la prevenzione dell’inquinamento ambientale.

Luca Storti e Valerio D’Archivio, 3C