Mars 2020. Siamo andati su Marte! E non è la prima volta

Il 30 luglio 2020 è stato un giorno molto importante per la NASA, infatti in questa data è iniziato il viaggio del nuovo rover Perseverance della missione Mars 2020. Il viaggio è durato ben 203 giorni ed è terminato il 18 febbraio 2021. La parte più difficile del viaggio è stato l’atterraggio perché, a causa della distanza tra Marte e la Terra, è staro impossibile dalla Terra guidare la navicella nell’atterraggio, che infatti è stato quasi totalmente automatico.

La missione Mars 2020 comprende il rover Perseverance, molto simile ma più grande e avanzato di Curiosity, un altro rover presente su Marte ancora attivo; e il drone Ingenuity, un drone di piccole dimensioni che ricorda un mini elicottero e che aiuta il rover nella permanenza su Marte.

Il rover, grazie ai difetti riscontrati con Curiosity, presenta alcune migliorie tra cui la forma delle ruote, riprogettate per essere più adatte all’ambiente marziano. Il veicolo è dotato principalmente di sette strumenti: uno strumento a raggi X, che serve per studiare la composizione elementare dei materiali della superficie marziana; un radar, chiamato RIMFAX, che penetra nel suolo per capirne le diverse densità; un set di sensori, il MEDA, che misurano la temperatura, la velocità e la direzione del vento, ma anche la pressione, l’umidità, le radiazioni, le dimensioni e la forma delle particelle di polvere; e, infine, il MOXIE, un dispositivo che sarà usato per produrre ossigeno dall’anidride carbonica dell’atmosfera marziana. Il rover disponde anche di varie telecamere con diverse funzioni: SUPERCAM, MASTCAM-Z e SHERLOC, e presenta anche, per la prima volta, due microfoni.

La missione Mars 2020 consiste nella ricerca di vita su Marte, infatti il rover ha con sé ben 43 provette di titanio, che saranno usate per conservare i campioni che Perseverance raccoglierà con il suo trapano. Il progetto prevede la raccolta di almeno 20 campioni, che saranno poi recuperati e riportati sulla Terra da successive missioni della NASA. La NASA prevede di recuperare queste provette con un mini razzo, che lancerà in orbita intorno al pianeta rosso, per poi intercettarlo con una sonda che lo riporterà sulla Terra. Una cosa del genere non è stata, ancora, mai effettuata, ma quei campioni sono importantissimi perché permetterebbero una analisi molto più approfondite, e ci fornirebbero finalmente delle risposte concrete alla domanda: “C’è o c’è stata vita su Marte?”

Francesco Bruno III E