Un anno fa…

Esattamente un anno fa, l’11 Marzo 2020, L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarava che il Covid era diventato una Pandemia.

Quel virus che ci sembrava così lontano si stava ormai diffondendo su scala globale. Nessun paese era esonerato, nessun luogo sicuro; quel piccolo virus aveva messo in ginocchio il mondo intero!

Oggi ad un anno da quel giorno, sono stati contati circa 2 milioni e 600.000 decessi.

Una cifra che fa venire i brividi e ci racconta gli effetti drammatici che ha una Pandemia sulla vita.

La nostra quotidianità è cambiata da ogni punto di vista ( le abitudini, la salute, il lavoro) e ci vorrà tanto, tantissimo tempo, per recuperare le enormi perdite accumulate in questo difficile anno.

Parole inusuali sono diventate consuete: lockdown, smartworking, DAD…

Gli studenti hanno imparato a ricorrere alla tecnologia per studiare, mentre prima era usata prevalentemente come passatempo.

Giovani e anziani si sono separati per evitare la diffusione del contagio.

Le famiglie si sono ritrovate chiuse in casa con tempi lunghissimi e distesi: niente più sport, gare, campionati, ripetizioni… in una strana pausa dalla vita frenetica di prima del covid.

Ad un anno ,infatti, parliamo tutti della vita pre o post covid, in un’accezione comune che situa il virus come confine della vita di prima, che non potrà più tornare dopo l’esperienza drammatica che abbiamo vissuto.

Se chiudo gli occhi vedo le strade vuote ( simili alle immagini di quei film americani post apocalittici che tanto piacciono a noi ragazzi), le file ai supermercati, la gente sui balconi, gli striscioni , gli applausi, lo sport all’aperto, il lievito finito e gli scaffali della pasta vuoti…e poi i morti.

I tristi cortei di camion dell’esercito con il carico di bare lungo le strade di Bergamo.

I morti nei pronto soccorso della campania.

La strage di bambini morti per covid in Brasile.

Gli oltre 4000 morti al giorno in India.

Immagini di dolore che resteranno per sempre nell’immaginario collettivo.

In attesa di tornare ad una vita in cui si può abbracciare un amore o stringere la mano di un amico, spero che l’umanità di domani sia più matura e giusta di quello che è stato fino ad ora.

Tommaso Laurenzi IV E sc