Donne, un lungo viaggio verso la parità di genere

E’ incredibile come la figura della donna sia cambiata nel corso della storia umana. Basti pensare quanto sia riduttivo, oggi, posizionare una donna nel solo ambito familiare, in una cucina o a badare ai figli e alla casa.

Malgrado la figura femminile sia stata definita anche con il termine di “sesso debole”, di debolezza ce n’è poca se si guarda ai cambiamenti che la donna ha apportato nella società, nel corso della storia. A mio parere, l’uomo che definisce la donna “l’angelo del focolare”, lo fa per nascondere la parte più forte che la caratterizza, una forza che, probabilmente, l’uomo stesso rifiuta.

Con la parola “forza” non si intende solo quella fisica, bensì quella che anima la donna in tutto e per tutto. Forse è proprio per questo che, ancora oggi, in alcuni paesi, la donna è sottomessa all’uomo, un tentativo per placare questa sua forza interiore che non ha niente a che fare con quella fisica dell’uomo. Siamo nati e cresciuti con l’idea che il vero guerriero è colui che indossa la sua armatura e, con una fisicità possente, è pronto ad affrontare qualsiasi nemico. Magari questo guerriero ce lo immaginiamo che digrigna i denti e che sguaina spade a destra e a manca per rendere ancora più convincente la sua idea di forza. Ma ci siamo mai chiesti come sarebbero state le donne guerriere? Ne abbiamo mai avuto qualche esempio? 

Se guardiamo alla storia non necessariamente le grandi donne indossavano delle armature. Se poi vogliamo pensare a donne ribelli nel corso dell’umanità possiamo semplicemente partire dalla prima donna sulla terra, ovvero Eva. Lei, che al primo divieto impostole da Di,o si è subito ribellata.

Spesso nella storia le donne, che si distinguevano per la loro forte personalità, venivano fraintese e, nel peggiore dei casi, venivano descritte come donne caratterizzate da animi tormentati, possessione, stregoneria o eresia. Un esempio lampante fu, senza alcun dubbio, Giovanna D’Arco che divenne cavaliere in tenera età per liberare la Francia dall’invasione inglese. Proprio quella sua forte presenza, capace di animare folle contro eserciti, fu considerata pericolosa dal clero. Andò incontro ad un tragico destino per quel suo animo rivoluzionario, bruciata al rogo a diciannove anni e beatificata solo dopo la sua morte. 

In realtà, non ci furono solo donne dal nome indelebile per atti trionfali, ci sono nomi che non verranno mai menzionati, ma che insieme ad altre donne hanno dato il contributo all’evoluzione e che, probabilmente, rimarranno anonime per sempre. Ricordiamo le donne che vissero la Seconda Guerra Mondiale, non solo ebbero la capacità di prendersi cura della casa e della famiglia, ma parteciparono attivamente nella lotta contro il fascismo ed il nazismo. Con intelligenza e scaltrezza, contribuirono ad organizzare gruppi di difesa, assistenza ospedaliera, fino allo scontro armato. Furono arrestate, seviziate e, spesso, fucilate dai nazisti, ma solo ad alcune di loro fu reso noto il merito. Donne che hanno dato la loro vita per difendere, proteggere o per lottare contro le ingiustizie di periodi difficili per l’intera umanità.

Solo nel 1945 venne istituito il suffragio femminile e e le donne ebbero per la prima volta diritto di voto. In realtà, il regime fascista aveva fatto di tutto per mantenere la donna sempre e comunque al suo posto, ovvero in una posizione inferiore all’uomo. A lei continuavano ad affibbiarle il ruolo di moglie, madre, consolatrice nel dolore, custode della casa e nient’altro. Da lei si pretendeva assoluta obbedienza, perché era l’uomo l’unico a prendere decisioni e a far parte di qualsiasi iniziativa nella società. 

Ad oggi, abbiamo assistito ad una lenta evoluzione della posizione sociale della donna e questo processo ha impiegato molte strade, a volte contorte e difficili. Questo tortuoso cammino è diventato ancora più complicato se ha incontrato culture tutt’ora rigide e maschiliste. Ad esempio, in alcuni casi è riuscita ad emanciparsi con il diritto al voto e la possibilità di lavorare e aiutare economicamente la famiglia; in altri casi invece, a causa di ostacoli politici, culturali ed economici, questi traguardi sono ben lontani.

In alcuni paesi, in cui la discriminazione è ancora evidente, dobbiamo però dire che è stato fatto qualche passo in avanti con piccoli segni come: la limitazione o eliminazione della poligamia, la crescita del livello d’istruzione e l’ascesa della donna nella vita pubblica.

Azzurra Coscarella, 4A SIA Polo Tecnico Scientifico Brutium