La Terra sta morendo: l’impatto dei danni ecologici

La Terra sta morendo: l'impatto dei danni ecologici

La Terra sta morendo: l’impatto dei danni ecologici causati dall’uomo non viene ancora preso sul serio

Non esistono alternative possibili al pianeta che abbiamo, quindi chiunque abbia a cuore il futuro della Terra e delle prossime generazioni non può che essere preoccupato per il declino della biodiversità, le estinzioni di massa, la crisi climatica e altre situazioni di forte criticità innescate dall’uomo.  

Una panoramica parziale della crisi ambientale include il dimezzamento della biomassa vegetale dall’inizio della rivoluzione agricola 11.000 anni fa, e l’alterazione di due terzi del suolo terrestre con opere umane; 1.300 estinzioni documentate negli ultimi cinque secoli, e un declino medio di più dei due terzi nelle popolazioni di uccelli, mammiferi, anfibi, rettili dagli anni ’70 ad oggi. Circa un milione di specie di piante e animali sono minacciate di estinzione e gli insetti stanno rapidamente scomparendo da molte regioni della Terra. Abbiamo perso l’85% delle paludi, mentre il 65% degli oceani subisce in qualche misura l’influenza delle attività umane. Le foreste di alghe kelp e posidonie (importantissimi ecosistemi oceanici) si sono assottigliate, la quantità di coralli vivi nei reef si è dimezzata, e i grandi predatori marini sono il 30% in meno di un secolo fa.

La popolazione umana è raddoppiata rispetto agli anni Settanta e conta ora i 7,8 miliardi di unità. Nel 2050 saremo in 10 miliardi, un aumento che si tradurrà in una maggiore insicurezza alimentare, un più estensivo utilizzo del suolo, più inquinamento da plastica, un rischio aumentato di pandemie, disoccupazione, fragilità abitative, insurrezioni, guerre.

Tutto questo, in un contesto in cui stiamo usando ben più delle risorse naturali che la Terra abbia la capacità di rinnovare. Riusciremmo ad agire al più presto e a salvare la Terra e noi stessi?

LATINI MARTINA