L’epoca della globalizzazione

La nostra epoca è permeata dall’inarrestabile fenomeno della globalizzazione: ogni individuo disponendo dei moderni mezzi tecnologici è in grado di sperimentare realtà molto distanti dalla propria poiché i nuovi mezzi di comunicazione sono in grado di andare oltre le frontiere nazionali e le distanze geografiche.

Si è fatta sempre più grande un’identità culturale su scala globale: abbiamo una maggiore consapevolezza del resto del mondo e non siamo legati esclusivamente alla nostra realtà quotidiana. In epoca medievale, ad esempio, la stragrande maggioranza della popolazione viveva in uno spazio estremamente chiuso. Ciò ha implicato  la mancanza di circolazione e diffusione delle idee, la formazione di una società quasi sterile e poco lungimirante poiché le conoscenze e le capacità di un singolo individuo non sono sufficienti a compiere un cambiamento su grande scala.

Al contrario, la diffusione delle idee nel mondo globalizzato è entrata in un meccanismo di feedback positivo, in quanto, più le scoperte vengono diffuse, più la società riesce a migliorare generando un clima favorevole alla creazione e diffusione di nuove idee.

Una delle ripercussioni più visibili della globalizzazione è sicuramente lo sviluppo straordinario della tecnologia che ha decisamente ottenuto giovamento da questo fenomeno raggiungendo traguardi incredibili come l’intelligenza artificiale, i satelliti per le telecomunicazioni, le sonde spaziali o i mezzi di trasporto estremamente all’avanguardia.

Sebbene la globalizzazione sia diventata la causa della produzione di massa delle moderne apparecchiature elettroniche, essa non è elogiata in maniera unanime per il suo considerevole influsso sul progresso tecnologico. Infatti, nonostante questo lato indubbiamente positivo, molti criticano aspramente la globalizzazione come un fenomeno di uniformazione formativa e di assopimento dell’identità culturale.

L’interconnessione fra i vari gruppi sociali ha abbattuto i confini tra le nazioni, i popoli, le etnie e i gruppi di pensiero. Questo vuol dire che non esistono più molte realtà chiuse, individuali e separate le une dalle altre bensì il mondo è diventato un organismo unitario che è molto più grande della somma delle sue parti. Ciò non significa che l’identità culturale viene persa in un amalgama di altre culture ma che essa esiste ancora nel suo piccolo contesto e contribuisce ad arricchire migliaia di altre realtà differenti.

La globalizzazione non è un fenomeno che causa una sterile uniformità di pensiero e di  idee, bensì il veicolo stesso delle idee, il simbolo di una coesione sociale planetaria che ci guida verso il progresso.

di Giuseppe Di Lella