PIRANESI e il mondo creato da Susanna Clarke

«Per un attimo, ho avuto un barlume di come potrebbe essere se, invece di due persone, nel Mondo ce ne fossero migliaia».

Ci sono libri che non appena li hai tra le mani riesci a leggerci dentro e a scoprire subito quello che l’autore sta cercando di raccontarti; poi arriva Piranesi.

Piranesi è un misto di fantasy, mystery e thriller, che mi ha fatto rimanere col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Mentre leggi le parole di Susanna Clarke provi emozioni contrastanti: in una pagina senti la calma e percepisci la meraviglia del mondo che viene descritto, nell’altra provi angoscia mista a confusione.

Ma di cosa parla Piranesi? 

Piranesi vive nella Casa e ogni martedì e venerdì si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. 

Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e vuole mettersi in contatto con lui. Ma Piranesi è disposto a tutto pur di proteggere la Casa, non sapendo che questa nasconde molti segreti.

Nella prima metà l’ho trovato quasi incomprensibile, mentre la seconda parte è stata molto più interessante, infatti sono infatti riuscita a “collegare tutti i puntini” e a dare un senso ad ogni cosa.

Uno degli aspetti più suggestivi del romanzo è sicuramente l’ambientazione molto particolare: il mondo di Piranesi è un’immensa Casa, circondata da cortili, contenente migliaia di Saloni e statue. L’intero libro è un viaggio all’interno del “labirinto del Minotauro”, nella mente contorta dell’essere umano: un viaggio che rappresenta la ricerca della conoscenza del mondo, ma soprattutto di se stessi. Ma non esiste la sola ed unica Conoscenza, non esiste l’unicità, la verità. 

Piranesi è un personaggi ingenuo e altruista, prova un amore puro nei confronti della Casa in cui vive. Questa è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria, per questo cerca di esplorarne ogni angolo. Grazie allo stile di narrazione sviluppato come un diario riusciamo a comprendere meglio la psicologia di Piranesi, vedere il mondo dalla sua prospettiva e ci sentiamo legati a lui quando le sue certezze iniziano a collassare.

È un libro che permette di sognare, dove il lettore si trova catapultato in una realtà che rimanda al mondo delle idee di Platone, nei panni di un protagonista “innocente” che è molto lontano dall’epoca moderna in cui viviamo noi.


Giulia Tabbì