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Maltrattamenti sugli animali: un punto di vista – Intervista

Maltrattamenti sugli animali: un punto di vista – Intervista

Oggi andrò ad intervistare Raffaella V.  su un tema molto ricorrente negli ultimi tempi,  ovvero i maltrattamenti sugli animali. Iniziamo!

Giornalista: Buongiorno

Raffaella V. :Buongiorno anche a lei e grazie per avermi invitato a fare questa intervista!

Giornalista: Grazie a lei per aver accettato di essere qui oggi!

Giornalista: Cosa ne pensa delle persone che prima adottano un animale e poi quando vanno in vacanza lo abbandonano sulle strade?

Raffaella V.: Penso che sia un comportamento ignobile, in quanto l’amore per gli animali deve sempre venir prima di ogni altra cosa. Inoltre è possibile portare tranquillamente il proprio animale con sé in vacanza visto che ormai quasi tutte le strutture permettono il loro accesso.

Giornalista: Cosa ha da dire a riguardo allo sfruttamento degli animali per una questione economica negli zoo e nel circo?

Raffaella V. : Innanzitutto non sono d’accordo sullo sfruttamento degli animali per una questione economica in entrambi gli ambienti, se pur ci sia tra i due una differenza. Infatti secondo la mia opinione, negli zoo vi è una maggiore attenzione verso gli animali in quanto, per ognuno viene costruito un apposito habitat in modo tale che possano vivere in base alle loro esigenze in un ambiente comunque stabile, rispetto al circo dove, a parte l’uso degli animali per gli spettacoli, sono sempre in continuo movimento e non possono vivere nel loro habitat.

Giornalista: Secondo lei la pandemia ha causato un aumento degli abbandoni degli animali?

Raffaella V. : Si, soprattutto inizialmente quando non si sapeva ancora che il virus non era trasmissibile attraverso gli animali. C’è stato un aumento degli abbandoni proprio perché le persone pensavano che gli animali potessero essere una fonte di contagio.

Giornalista: Secondo lei lo sfruttamento degli animali nel circo aumenta anche la loro cattività e pericolosità?

Raffaella V. : Si, sicuramente il fatto di  nascere e crescere  non nel loro habitat ma vivere all’interno di gabbie e mai in un posto fisso, come anche l’essere costretti a volte anche con  la violenza a fare gli spettacoli aumenta il loro essere cattivi e pericolosi.

 

– di Clarissa Palermo