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Scuola, cosa cambiare affinché gli studenti la vivano meglio

La didattica a distanza (DAD) ha fatto riflettere molto sul sistema scolastico italiano. Quest’anno – data l’emergenza sanitaria – abbiamo dovuto incrementare l’utilizzo della tecnologia in ogni contesto a partire dalla scuola. 

Si sta pensando, infatti, di sfruttare la DAD anche una volta usciti dalla pandemia. Penso che questa possa essere una valida opzione per chi ha problemi di salute durante l’anno scolastico o altre esigenze del genere. Salvo queste motivazioni non vedo perché mantenere – anche se con condizioni differenti – questa modalità considerando che da quando è utilizzata ha creato più problemi di quanti ne abbia risolti.

D’altro canto, l’idea di introdurre nella scuola più tecnologia non è sbagliata, ad esempio fornendo agli studenti dei computer sui quali lavorare, naturalmente è una grande spesa ma sicuramente non sarebbe inutile. Nella mia classe la postazione del docente è fornita di un computer fisso ormai vecchio e nell’utilizzarlo ci sono delle problematiche che spesso rendono complicato lo svolgimento delle lezioni.

Da riammodernare però non sono solo gli strumenti degli alunni. Per il benessere di noi ragazzi, e cosa più importante per la nostra sicurezza è la ristrutturazione e/o manutenzione degli edifici scolastici. Questo non soltanto per evitare che i soffitti cedano, ma anche per apportare delle migliorie pratiche che consentano ad esempio la collocazione di armadietti ad uso degli studenti laddove possibile. So che questo può sembrare poco utile ma non è così: studenti e studentesse potrebbero evitare di portarsi il peso dei libri ogni giorno a scuola. Questi sono problemi e soluzioni di cui si dovrebbe parlare. 

Un altro punto che va portato all’attenzione del Ministero dell’Istruzione sono le attività extrascolastiche. Se io desiderassi entrare in un’università statunitense, per esempio, nel mio curriculum scolastico comparirebbero soltanto delle eventuali certificazioni linguistiche o corsi di musica, al massimo di informatica. Il che è fantastico, tuttavia il mio curriculum messo a confronto con quello di uno studente statunitense differisce di alcune voci. Quali sport e volontariato, per citarne alcune. 

Proseguendo il confronto con gli USA posso riscontrare che loro hanno delle squadre sportive della scuola che noi non abbiamo; inoltre le attività che svolgono costituiscono dei crediti che vengono automaticamente inseriti nel curriculum scolastico. Questo permette loro di avere l’opportunità di ricevere una borsa di studio per collage prestigiosi. Anche il volontariato è ben visto dalle grandi università e altresì questo influisce sulla carriera scolastica. Ciò che ho appena detto in Italia non esiste. Certo, posso fare sport e anche volontariato ma non incide sul mio curriculum scolastico. 

Le squadre sportive però sono anche delle occasioni per i ragazzi di stare insieme dopo le lezioni e di allenarsi per dei campionati che insegnano anche la sana competizione. Per i ragazzi portati per la lettura si potrebbero allestire delle biblioteche che possono essere utilizzate anche come punto di ritrovo per gruppi di studio e ricerche. Un’altra questione di cui non si parla abbastanza sono i laboratori che spesso vengono allestiti ma mai utilizzati. Quando ero alle medie la mia scuola aveva il laboratorio di scienze, noi studenti adoravamo andarci perché ci consentiva di imparare cose nuove in modo sicuramente più stimolante ed interessante rispetto alle classiche lezioni. Io però frequentavo una scuola paritaria e attività del genere dovrebbero poter essere svolte anche nelle scuole pubbliche, accessibili a tutti.

Un’altra realtà a cui sono particolarmente affezionata sono gli eventi scolastici come il ballo di inizio e fine anno. Sono occasioni di divertimento e opportunità per stare tutti insieme. Il messaggio della scuola che deve arrivare, non è solo studio ma anche quello di comunità e di divertimento nei giusti contesti.

Ci tengo a sottolineare che riconosco la bellezza dell’Italia: siamo un paese con secoli di cultura e arte alle spalle, un paese con una lingua stupenda e ricca, un paese pieno di grandi scrittori noti in tutto il mondo a partire da Dante fino ad arrivare alla Fallaci e Camilleri, un paese ricco di scienziati e astronauti come Rita Levi Montalcini e Samantha Cristoforetti. 

Credo che accettare il fatto che certe cose si stiano evolvendo e che quindi siamo costretti a farlo anche noi, non toglierà mai nulla al nostro patrimonio. Al contrario abbiamo bisogno di giovani menti, capaci di renderci ancora più grandi. La scuola è la prima realtà con cui ognuno di noi si rapporta, renderla un posto stimolante per noi studenti non è un male. Soprattutto considerando come la mia generazione non stia assimilando tutto ciò che questo paese ha da offrire. Abbiamo le migliori università come la Sapienza o la Bocconi che chiunque si sentirebbe onorato di frequentare. Purtroppo, molti giovani lasciano la scuola dopo il diploma, spesso perché non è stato dimostrato e insegnato loro quanto sia importante lo studio e l’arricchimento personale. 

Detto ciò, spero che nel corso degli anni le generazioni future si trovino in un contesto scolastico differente da quello in cui mi trovo io ora, perché abbiamo molto da offrire. 

Germana Sofia Ramirez Arostica