Cosa significa per te il concetto di casa?

Per me il concetto di casa non si limita a quelle quattro mura in cui passo la maggior parte del mio tempo. In questo momento così particolare, direi unico nella storia di ognuno di noi, il fatto di essere costretti a rimanere nelle proprie abitazioni, limitando al massimo i contatti con gli altri, ci porta a riflettere su questo isolamento forzato che, da un lato esalta la casa come luogo in cui l’individuo trova protezione e sicurezza, in questo caso dal virus; ma dall’altro diventa costrizione e netto ostacolo alla nostra vita sociale.
Io, personalmente, credo di non avere una casa nel senso proprio del termine ma mi sento legata a moltissimi luoghi diversi. Per me “casa” è sia il luogo dove sono nata e cresciuta, sia i luoghi in cui ho avuto quelle esperienze che hanno formato la mia persona, facendomi diventare quella che sono adesso. Insomma è qualunque posto, conosciuto o meno, interno o esterno, che mi faccia sentire a mio agio dove posso essere davvero totalmente me stessa con tutte le mie sfaccettature, completamente libera di esprimermi e senza sentirmi giudicata da nessuno.
Di conseguenza la casa è talvolta un rifugio da condividere con le persone amate, talvolta un luogo dove ritrovarsi esclusivamente con sé stessi, in cui si può riflettere in solitudine e in tranquillità, lasciando fuori tutto ciò che vogliamo dimenticare e abbandonare “per strada”. Quindi è quel rifugio dove, prima o poi, si ritorna sempre quando ci si sente spaesati e persi, per ritrovare stabilità, calma e chiarezza. Penso che avere una casa, ovvero un punto fermo nella propria vita, sia una condizione necessaria per l’uomo. Nella storia anche la religione è stata spesso un fondamento in cui rifugiarsi e sentirsi in un porto sicuro, al quale si può sempre fare riferimento. Essa, infatti, ha rappresentato una “casa” spirituale e universale. Allo stesso modo, in questi giorni ho assistito alla rinascita di un sentimento patriottico, che era stato da tempo dimenticato nel nostro paese, e che si esprime con bandiere alle finestre, messaggi sui social e l’inno nazionale cantato dai balconi e trasmesso simultaneamente su tutte le radio. Questo profondo senso di appartenenza ad una comunità esprime anch’esso un bisogno di protezione, confini e sostegno reciproco che estendono il concetto di casa ad una nazione.
Vorrei che ,questo periodo, in cui siamo costretti a rallentare le nostre vite frenetiche, spesso completamente concentrate al di fuori, sia per noi l’occasione di fermarci a riflettere anche su quegli aspetti della nostra vita che questa situazione ci ha fatto perdere, come la possibilità di un incontro con gli amici, o di ricevere una semplice stretta di mano o un abbraccio, cose che prima ritenevamo scontate, ma di cui soltanto ora ne riconosciamo l’importanza. Mi piacerebbe che la nostra casa diventi il luogo dove apprezzare il nostro bisogno di comunicazione e di stare con gli altri.
Da tutto questo deriva che il concetto di casa può essere sentito e interpretato in modo concreto o astratto, in modo interiore o esteriore, ristretto ad un piccolo nucleo o allargato ad un’intera società. Considerandola sotto tutti questi aspetti, la casa potrà ,di volta in volta, assumere un significato diverso in base ai nostri stati d’animo, senza mai diventare una prigione.

Isabella Pucci 4C cl