Intervista ad Annalaura sulla tematica della disabilità

Classi coinvolte: 4F- 4Fbis Liceo delle Scienze Umane

DOMANDA N 1: Ciao Anna Laura grazie per essere qui con noi oggi, ti va di presentarti e raccontarci qualcosa su di te e della tua storia?

RISPOSTA N 1: Ciao e grazie a voi, sì certo sono Anna Laura, sono una ragazza di ventidue anni e sono come tutte le altre, ma quando sono nata ho avuto qualche problemino in più. Tutto è iniziato quando mia mamma ha rotto le acque e si è recata all’ospedale di Sulmona dove le hanno comunicato di andare d’urgenza all’ospedale di Pescara perché, a Sulmona, non erano attrezzati con il reparto specializzato. Mia mamma è stata costretta all’immobilità fino al momento del parto, perché il cordone era piegato non permettendo all’ossigeno e al sangue di arrivare al cervello. A causa di questo purtroppo io non posso camminare autonomamente, se non con l’appoggio. Sono stata in incubatrice dal 13 novembre fino all’ 8 dicembre e poi sono tornata a casa e da lì è cominciata la mia avventura.

DOMANDA N 2: Quali sono state le barriere principali che hai incontrato nella tua vita, soprattutto all’interno del contesto scolastico? Come ti sei sentita? Ti hanno ferita e cambiata in qualche modo?

RISPOSTA N 2: le mie avventure scolastiche sono partite un po’ male fin da subito, infatti alle elementari c’era un ragazzino che non perdeva mai l’occasione per ricordarmi del fatto che io fossi “handicappata” usando proprio questo termine. Lui aveva solo 6 anni e ogni volta che io ero vicino alla maestra, appoggiata con una mano alla cattedra, perché come ho detto con l’appoggio posso stare in piedi, non perdeva occasione per spingermi e farmi cadere a terra, però allo stesso tempo sono stata molto fortunata ad avere amici che mi proteggevano da lui.

DOMANDA N 3: Secondo te cosa dovrebbe fare la scuola proprio per ridurre i limiti e le barriere?

RISPOSTA N 3: Se parliamo di barriere architettoniche io direi più che altro che forse bisogna parlare con il diretto interessato e accogliere le sue proposte, vedere un po’ cosa propone perché a volte si pensa che, per risolvere dei problemi architettonici, ci voglia molto denaro, ma in realtà non è sempre così. Alle superiori, ad esempio, ho avuto difficoltà di accesso al laboratorio linguistico e io, da studentessa, mi sentivo un po’ diversa anche se ho sempre avuto chi mi ha aiutato a raggiungere l’aula e non ho mai perso una lezione e inoltre la colpa non era certo della scuola.

DOMANDA N 4: Il liceo linguistico con le sue attività e i suoi percorsi è riuscito a valorizzare le tue potenzialità?

RISPOSTA N 4: Sì, sicuramente è stata valorizzata la mia passione per le lingue, infatti ho avuto modo di conseguire delle certificazioni linguistiche, ho partecipato ad uno scambio culturale con la Germania che mi ha permesso di conoscere una nuova cultura e di praticare la lingua, inoltre ricordo come momento di profondo coinvolgimento e di crescita personale il viaggio alla Caritas che mi ha consentito di vedere altre realtà diverse dalle nostre.

DOMANDA N 4 : Hai mai avuto difficoltà a fare amicizia o ti sei mai sentita esclusa anche nel contesto sportivo?

RISPOSTA N 4: Difficoltà a fare amicizia ne ho avute, soprattutto con le ragazze, fin quando ero piccola, probabilmente perché tra noi ragazze si cerca sempre la perfezione a differenza dei ragazzi che sono più alla mano. Nel contesto sportivo ricordo ancora oggi un episodio successo alle elementari: dovevamo andare ai campi di tennis per fare delle attività e l’istruttore, che ad oggi tra l’altro è istruttore di tennis e promotore del tennis in carrozzina, non mi ha permesso di entrare perché avrei rovinato il campo sintetico e quindi sono rimasta a guardare i miei compagni. Crescendo invece è stato sempre più facile fare amicizia.

DOMANDA N5: Quanto è stata importante la tua famiglia nei tuoi momenti no?

RISPOSTA N 5: La famiglia è fondamentale perché in fondo senza di loro non sarei quella che sono adesso. Noi siamo in cinque in famiglia e ognuno di loro ha avuto un ruolo importante per me. Mia mamma è stata sempre il punto di riferimento maggiore, perché ha passato insieme a me la maggior parte del tempo, ma anche mia sorella e mio fratello mi hanno sempre fatto svagare, mio padre mi ha fatto sempre ridere in qualunque occasione, avendo sempre la battuta pronta. Posso affermare che è stata molto importante e sono veramente grata di avere la famiglia che ho.

DOMANDA N 6: Attualmente quali sono le cose che ti feriscono di più?

RISPOSTA N 6: Ad oggi una delle cose che mi ferisce di più è quando sono in giro con un familiare o con amici e, automaticamente, gli altri pensano che quella persona sia il mio badante o qualcuno che sta con me per pietà, ma non è così perché anche le persone disabili possono avere esperienze come l’amicizia, l’amore o qualunque altra cosa.

DOMANDA N7: Quali sono stati i tuoi progetti dopo il diploma? Li stai portando avanti?

RISPOSTA N 7: Dopo il diploma linguistico ho deciso di continuare gli studi e mi sono iscritta alla facoltà di mediazione linguistica a Bari, è una facoltà che adoro e la mia ambizione è quella di diventare una interprete.

DOMANDA N 8: Quale consiglio ti sentiresti di dare ai ragazzi, ma anche agli adulti?

RISPOSTA N 8: Agli adulti mi sentirei di consigliare di non definire le persone con disabilità persone speciali perché automaticamente, quando viene usato questo termine, la persona in questione viene trattata in modo diverso, quindi io chiederei di parlare di disabilità, ma non di persone speciali. Invece ai ragazzi direi ti ritrovare il bambino che è in loro e non aver paura di fare domande perché è chiedendo che si supera l’ignoranza.

DOMANDA N 9 : Nel corso dei tuoi studi liceali ci sono state attività che hanno permesso di esprimerti?

RISPOSTA N 9: Nell’Istituto c’è una band dove chi sa suonare uno strumento o ha la passione per il canto o per la musica, può trovare un luogo adatto, infatti la musica e il canto sono sempre state delle mie passioni e, nonostante l’ansia di dover cantare davanti a tutti, mi sentivo libera di esprimermi in piena libertà.