Il razzismo

Il razzismo è un tema tanto storico quanto attuale, perché nonostante le mille battaglie in campo, tutt’oggi riscontriamo situazioni raccapriccianti dettate dall’odio razziale e dalle varie discriminazioni.

Queste definiscono un essere diverso da un altro per via di una cultura differente, colore di pelle differente o tratti somatici differenti.

È proprio questa differenza a spaventare i più ignoranti, che considerano il diverso sbagliato.

È una questione di abitudini sbagliate, di insegnamenti del tutto immorali che convincono che una pelle più scura sia simbolo di inferiorità.

Sin dall’antichità si sono manifestate scene di razzismo, una testimonianza è l’antica pratica della schiavitù.

I “bianchi” erano considerati gli unici in grado di progredire al contrario degli altri perché considerati diversi biologicamente.

Ma se guardiamo i tempi più recenti, dopo la prima guerra mondiale c’è stato il vero e proprio degrado dell’essere umano.

Nella seconda guerra mondiale infatti, la Germania nazista sterminò sei milioni di ebrei e cinque milioni di persone considerate marginali o inferiori (ebrei, comunisti, zingari, omosessuali, disabili).

L’ONU, fondata nel 1945, ebbe un ruolo fondamentale nella battaglia contro il razzismo, in quanto stabilì discriminazione razziale “ogni differenza, esclusione e restrizione basata sulla razza, il colore della pelle, la discendenza e le origini nazionali o etniche, che abbia lo scopo o l’effetto di annullare o rendere impari il riconoscimento, il godimento o l’esercizio su uno stesso piano dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella sfera politica, economica, sociale, culturale o in ogni altra sfera della vita pubblica“.

Il razzismo è una concezione sbagliata e tutto ciò è provato scientificamente, se non bastasse il buon senso umano.

Nel 1871, nell’Origine dell’uomo, Darwin fa riferimento alle “razze” umane, sostenendo che l’uomo forma una sola e unica specie; e queste stesse convinzioni risiedevano alla base della battaglia morale che Darwin combatté per l’abolizione della schiavitù.

Siamo tutti uguali, fatti di pelle ed ossa e una volta finito il nostro ciclo vitale faremo tutti la stessa fine, senza distinzioni di sesso, razza o qualsiasi altro vincolo.

Può apparire banale doverlo ribadire, ma purtroppo è essenziale perché queste parole non sono scontate per tutti…

Se la dignità etica non fosse sufficiente, bisognerebbe informarsi e conoscere la storia per capire quanto il concetto del razzismo sia sbagliato.

È stata proprio la storia umana la base da cui sono state poi emanati determinati articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che mirano a non permettere che certi periodi oscuri e certe bestialità possano ripetersi.

Questi articoli condannano qualsiasi tipo di violenza e discriminazione razziale verso l’essere umano, proibiscono la schiavitù e le torture, pratiche che purtroppo hanno segnato la storia.

Come riporta infatti l’art.4 della Carta Dei Diritti Fondamentali Dell’Unione Europea (UE, 2007): “proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti

Uno dei tanti articoli che trattano il rispetto verso ogni essere umano.

Confidiamo nei passi avanti che abbiamo fatto fino ad oggi per quanto riguarda l’inclusione e il saper accogliere e implicare diverse culture senza discriminazioni.

Sara De Luca 4N