La Disney e la Pixar non devono sempre vincere

  1. Introduzione

I film d’animazione erano originariamente uno spettacolo solo per bambini, ma con l’andare degli anni questi film hanno dato non solo risate ma anche temi e insegnamenti di vita che difficilmente un bambino potrebbe capire subito, ma che invece persone con più esperienza di vita possono comprendere, come il legame familiare negli anni o l’abbandono di un genitore. All’inizio, dato che l’unica casa di produzione era la Disney, questi film non vennero subito messi tra le categorie degli Oscar, ma con l’arrivo di nuove case si ufficializzò nel 2001 l’Oscar per il miglior film d’animazione.

  1. La serie di vittorie della Pixar

Fin da quando è nata questa categoria ci sono state 20 vittorie: 11 alla Pixar, 3 alla Disney e le restanti 6 ad altri studi. Bisogna comunque dire che in realtà, anche se la Pixar ha vinto più volte, dal 2006 tra le due maggiori case cinematografiche è in corso una stretta collaborazione quindi, anche se non sempre entrambi gli studios lavorano per lo stesso film, quando uno dei due vince è un po’ come se fosse una vittoria di entrambi.

  1. Il vero motivo

Non c’è dubbio che queste due case facciano degli ottimi film ma per quanto riguarda le modalità di votazione ci sarebbe tanto da dire; infatti i partecipanti delle votazioni in forma anonima hanno dichiarato che non sapevano bene come e per che cosa dovessero votare e spesso, per andare sul sicuro, chiedevano ai loro figli e da questo sia la Pixar che la Disney hanno tratto vantaggio, per via della loro popolarità. 

  1. Esempi

I film di animazione non sono solo di svago ma servono spesso per veicolare importanti messaggi; infatti quest’anno sono usciti film che affrontano temi che riguardano tutti noi, come ad esempio “I Mitchell contro le macchine” o, per chi avesse visto il primo trailer, “Super connessi” i cui diritti sono stati acquistati da Netflix ha comprato i diritti. Il tema di questo film di animazione infatti non è semplicemente una guerra per salvare l’umanità ma è anche una riflessione sull’uso della tecnologia, nonché un viaggio alla ricerca di legami famigliari perduti da molto tempo. Kate infatti è una eccentricà provetta regista che però alle volte si scontra con il padre tecnofobo che non riesce a capirla, e gli accadimenti del film serviranno a comprendersi a vicenda e a ritrovare anche quell’affetto tra padre e figlia.

Un altro esempio interessante è “Arlo il ragazzo alligatore” il titolo dice già molto sul protagonista: un ragazzo metà umano e metà alligatore che, dalla palude in cui abita, sogna di ritornare nella sua città natale, New York, nella speranza di ritrovare suo padre. Questa storia insegna la ricerca di sé stessi e delle proprie origini e anche se sembra che il mondo e contro di te perché sei diverso noterai che non sei solo e non ti devi abbattere ma anzi mostrare ed essere orgoglioso di quel che sei.

Entrambi dei film che consiglierei di vedere, il primo poi è stato creato dai geni di “Spider-man un altro universo” e contiene in sé diversi tipi di animazione il che le scene ancora più epiche e divertenti. Inoltre in entrambi c’è qualche riferimento a temi e personaggi LGBT: ad esempio Kate Mitchell sembra avere una relazione lesbo con una sua compagna di college, e questo non stupisce se si pensa che il personaggio è doppiato da Abbi Johnson, la quale si è dichiarata essa stessa bisessuale. Anche in Arlo uno dei personaggi, Furlecia, sembra all’apparenza essere di sesso femminile nonostante sia stato doppiato dalla voce maschile di Johnathan Van Ness, il quale ha comunque dichiarato che gli va bene sia essere chiamato lui che lei.

  1. Come si deve cambiare

A parere di molti, si dovrebbe cambiare innanzitutto cercando di far capire che questi film non sono soltanto per bambini ma sono adatti e consigliabili anche agli adulti, per ritrovare quella fanciullezza sopita o per trovare consigli e insegnamenti o anche solo per quella familiarità con le nostre vite, i nostri successi ma anche i fallimenti e i problemi, e come fare per superarli e vincerli.

Sì è vero, sono film di fantasia ma li trovo molto più reali di migliaia di altri film in live-action che a volte risultano addirittura illogici. 

Alexander Dzyubaba 4A