Parità di genere, quando una donna non può

Questa è una domanda che spesso ci poniamo ma a cui ancora oggi non sappiamo dare risposta: perché l’uomo può fare lavori manuali, tradire senza sporcare la propria immagine, lavorare senza doversi preoccupare di apparire poco interessato alla famiglia, usare un linguaggio poco formale senza apparire maleducato, tornare a casa tardi, evitare di fare le faccende di casa perché ‘tanto c’è mia moglie che se ne occupa’, occuparsi delle questioni tecniche della casa perché ‘la donna non ne è capace’, usare atteggiamenti poco garbati senza apparire fuori posto, esercitare determinate professioni che ‘non sono da donna’… e la donna non può?!

Queste sono solo alcune delle tante cose che l’uomo fa e che la donna non può fare, oppure farle ma con il giudizio altamente negativo della gente. Tutto ciò, a mio parere, è solo frutto della cultura portata avanti negli anni, che fa apparire l’uomo come figura dominante sulla donna. Essa sembra quasi, in alcune situazioni, come le relazioni sentimentali, una succube dell’uomo, che le dice cosa deve e non deve fare, togliendole così la libertà e la dignità. Egli prevale su di essa e a volte se trova ostacoli da lei creati può agire con la violenza, arrivando anche, a volte, ad ucciderla. La donna diventa in tal modo il ‘burattino’ dell’uomo con cui ha una relazione e spesso per paura di essere vittima di una delle cattive azioni dell’uomo, tace e non denuncia gli accadimenti. Oltre ad essere sottomessa dall’uomo nelle relazioni sentimentali, spesso lo è anche nel rapporto lavorativo. La donna è infatti spesso trattata diversamente dall’uomo anche sul lavoro: viene molte volte pagata di meno oppure trattata come una lavoratrice di basso livello solo perché donna.

Ecco un esempio: nella prima immagine vediamo un luogo di lavoro con la presenza di uomini e donne; a guardarlo così non si noterebbe nulla di strano ma, nella seconda immagine, dove sono stati tolti gli uomini presenti nella prima, si può chiaramente notare che sono rimaste 1/3 delle persone , anzi, forse anche di meno. Dunque nei centri di potere, ovvero nei luoghi dove vengono prese decisioni politiche importanti sia per gli uomini che per le DONNE, queste ultime vi partecipano in minoranza anche se non ne è ancora chiaro il motivo. Sarà forse perché vengono considerate meno adatte per prendere decisioni di peso rilevante?

L’unica cosa certa è che è davvero scoraggiante guardare immagini del genere e assistere ad episodi che danno prova del fatto che la donna venga ancora considerata inferiore all’uomo in un contesto dove le disparità di genere non dovrebbero più esistere.

Alessia Maienza, IV A SIA