Violenza contro le donne, cosa ci dice la legge

Violenza sulle donne è l’argomento di cui ci stiamo occupando. Cerchiamo sempre di aiutare il prossimo, di difenderci, di concretizzare fatti, e cercando di far diminuire sempre di più queste tragiche occasioni. Sentiamo oggi, il parere di un uomo sulla donna, può esserci d’aiuto e capiremo che per fortuna al mondo d’oggi, ci sono ancora uomini rispettosi e ammodo. 

Secondo lei, la pandemia causata dal Coronavirus ha accentuato o diminuito la violenza sulle donne e sui minori?

“Sicuramente sì, in quest’anno di pandemia laddove le famiglie sono state più a stretto contatto e hanno trascorso più tempo assieme, ha aumentato il rischio che le donne e i figli abbiano subito violenze domestiche. Soprattutto per quanto riguarda la situazione economica che si è presentata. Infatti, nel 2020 leggendo alcuni dati, le chiamate al 1522 che è il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking sono aumentate dell’80%”.

Secondo lei, le donne, sull’aspetto giuridico, sono tutelate dallo Stato italiano?

“In precedenza, le donne non venivano tutelate dallo Stato, avevano soltanto sei mesi per poter denunciare la violenza subita. Ma dal 2019, è stata approvata una nuova legge sulla violenza contro le donne che, a mio modesto parere, può essere anche risolutiva nel tutelare la donna ed è quella di avere un massimo di dodici mesi per poter denunciare, soprattutto per quanto riguarda il revenge porn, per cui c’è da un anno a quattro anni di carcere per aver pubblicato delle foto su internet o quant’altro. Oppure per aver causato lesioni permanenti al viso altrui, quelle vanno dai sei ai dodici anni e, per quanto mi riguarda, è stata una grande decisione, una grande legge, approvata da poco dal nostro Parlamento”.  

Come aiutare una vittima di violenze?

“Bisogna cercare di sollevare l’argomento in modo discreto e delicato, evitando di farlo diventare un interrogatorio. Bisogna capire se viene minacciata, se accetta questa situazione perché ha figli e vuole proteggerli oppure se ha paura di denunciare. Dobbiamo cercare di capire da quanto tempo avviene la violenza, se è aumentata nel corso del tempo, se ci sono armi in casa e vengono usate, questo ci servirà per capire la gravità della situazione. A prescindere dalla gravità e dal tipo di violenza dobbiamo aiutare queste persone a non aver paura di denunciare, consigliamo appunto come già detto in precedenza di contattare il 1522, linea di aiuto sulla violenza, oppure di contattare qualsiasi forza dell’ordine”.

Francesca Curatolo, IV A SIA