Internet, ma siamo proprio sicuri?

Il giorno 25/11/2020 presso l’ auditorium Parco della Musica si è tenuta una videoconferenza, promossa dal National Geographic festival delle scienze, dal titolo ” internet, ma siamo proprio sicuri?”.
I relatori erano Anna Vaccarelli, responsabile relazioni esterne del Registro.it, primo tecnologo e Domenico Laforense, associato emerito dell’Istituto di informatica e telematica del CNR. Il moderatore era Silvia Mattoni responsabile unità comunicazione e relazioni con il pubblico del CNR.

Il primo ad aver preso la parola è stato Domenico Laforenza, il quale ha spiegato che internet è una rete a dimensione mondiale di “oggetti” interconnessi, indirizzabili univocamente mediante protocolli standard di comunicazione ( la “ lingua” da loro utilizzata è il TCP/IP).

Internet nacque nel 1969 e venti anni dopo (1989) Tim Berners-Lee inventò il World Wide Web.

Internet e il web sono due cose diverse, poiché internet potremmo definirlo il “sistema autostradale”, mentre il web e le sue pagine sono le “auto che viaggiano su questa autostrada”.

Ad oggi siamo arrivati all’ “internet delle cose”, poiché giocattoli, cellulari, termostati, ecc, possono essere resi intelligenti con l’aggiunta di componenti di calcolo.

Sono 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi le “cose” che possono essere connesse a internet.

Più dati carichiamo su internet più aumenta la probabilità di andare incontro a delle minacce. L’ ENISA (Agenzia Europea per la cibersicurezza) nel 2020 ha identificato le 15 MAGGIORI MINACCE: Malware (programma informatico che può rubare le informazioni dal nostro computer), Web-based attacks, Phishing (quest’ultimo sempre più in aumento), Web application attacks, Spam, DDos (consistono in una serie infinita di domande a un programma che, non potendole analizzare tutte, smette di funzionare), Identity theft, data breach, Insider threat (minacce di vario genere che mettono a rischio i nostri dati, che potrebbero essere carpiti ed utilizzati per scopi di natura invasiva), botnets, physical manipulation, damage, theft and loss, information leakage, ransomware, cyber espionage, cryptojacking.

Si cercano sempre più degli antidoti a questo tipo di problematica, tra i quali  ricordiamo la direttiva sulla “sicurezza delle reti e dell’ informazione” adottata nel 2016, che è la prima parte della legislazione sulla sicurezza informatica a livello dell’UE.

L’ Italia è al 27 posto sui 27 stati dell’Unione in materia di competenze digitali, per questo il Laboratorio Nazionale Cyber Security ha ricevuto mandato dal Nucleo per la Sicurezza Cibernetica della Repubblica Italiana di formare una Squadra Nazionale Italiana Cyberdefender che rappresenti l’Italia nelle competizioni internazionali.

Anna Vaccarelli ha spiegato inizialmente cosa sia il registro, ovvero un elenco di tutti i nomi della rete che finiscono con.it, gestito dal CNR.

In questo periodo di emergenza è aumentata la registrazione dei nomi a dominio con contenuto relativo alla pandemia e al covid ( soprattutto nella fase che va da aprile a maggio 2020).

Per quanto riguarda la tipologia dei registranti, in primo luogo troviamo le persone fisiche, poi le imprese e, in maniera più limitata, gli enti no profit, gli enti pubblici, altri soggetti e soggetti stranieri.

Le regioni che hanno avuto il più alto tasso di registrazione sono la Lombardia e il Lazio.

Sono stati analizzati circa 3000 domini che hanno un sito attivo con il contenuto covid nel nome, 730 in cui il sito non è presente e altri ancora sono in costruzione.

Le parole più ricorrenti dentro il nome a dominio sono COVID, MASK, CORONAVIRUS e MASCHERINE, mentre quelle nelle pagine dei domini.it sono: MACHERINE, MASCHERINA, CORONAVIRUS e COVID-19.

Anna Vaccarelli ha poi illustrato il progetto “La Ludoteca del registro” che ha lo scopo di rendere più consapevoli i bambini e i ragazzi rispetto all’utilizzo della rete.

Per i bambini delle elementari viene utilizzata una web app (ovvero un gioco a livelli), ma vengono svolti anche dei laboratori per la cyber security avvalendosi di una produzione di fumetti. Hanno aderito a queste iniziative 150 scuole primarie e 50 superiori.

I due esperti hanno, infine, risposto alle domande di alcuni alunni. Hanno spiegato che per difendere il proprio computer e i propri dati è necessario impostare password di una certa lunghezza (non più piccole di 8 caratteri) e non intuibili e avere antivirus sempre aggiornati.

Per quanto riguarda gli acquisti online, invece, il sistema di pagamento con Paypal è il più sicuro.

Anna Vaccarelli ha chiarito che bisogna sempre impostare termini di sicurezza nei vari social e che le leggi contro gli insulti che esistono nel mondo reale valgono anche nel mondo virtuale.

Angela Cartacci e Martina Di Marcello, classe 3 BX