La leggenda del lago di Scanno

Le leggende abruzzesi sono ricche di fascino e mistero. Oggi parleremo di quella ambientata al lago di Scanno.

Celebre per la sua forma, che da alcuni scorci appare simile a quella di un cuore, il lago di Scanno è attorniato da un’aura leggendaria che vede le sue origini nel mago Pietro Bailardo. Questi era un potente mago in possesso di un libro contenente formule per ogni tipo di magia, donatogli dal diavolo in persona, con il quale aveva stretto un patto. Era dunque diventato noto per le sue incredibili abilità magiche che gli permettevano, ad esempio, di far spuntare le corna sulla testa di chi gli era antipatico o trasformare l’acqua in vino.

LE DUE VERSIONI

Secondo una prima versione della leggenda, Bailardo fu convocato dal Re Battifolo, il quale era impegnato in un’ardua battaglia contro l’esercito romano. Visto l’avvicinarsi della sconfitta, il sovrano chiese aiuto al mago, il quale pronunciò una formula dal suo libro che fece comparire un’immensa distesa d’acqua, ai piedi dell’esercito nemico.

Una seconda variante include un altro personaggio, la cui storia si intreccia con quella di Bailardo: Madama Angiolina. Chiamata “Dama di Scanno”, la donna era una vera e propria fata, la quale abitava in una rocca inespugnabile nel centro di una pianura, la pianura che in futuro avrebbe ospitato il lago. Era dedita al culto della magia, utilizzata come arma difensiva contro chiunque minacciasse la sua incolumità. Di tale giovane si innamorò perdutamente il mago Bailardo, che decise di farla rapire per soddisfare i suoi bisogni più carnali. La fata, essendo ben conscia dell’imminente pericolo, fece sorgere l’attuale lago di Scanno, inghiottendo i suoi rapitori. Il mago però, non scoraggiato dal fallimento del suo piano e animato dal sentimento di vendetta, fece piovere mille bocche infuocate. La sorte di Angiolina è dubbia: per alcuni, lei riuscì a mettersi in salvo, generando un ombrello per ripararsi; secondo altri invece, perì agonizzante a causa della rovente pioggia, accanto al famoso lago da lei creato.