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Recensione del libro “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas

Finalmente mi sono decisa!!! Dopo mesi e mesi di insistenza da parte di mia mamma mi sono dedicata alla lettura del “Conte di Montecristo”. Ho impiegato un po’ di tempo perché sinceramente ero spaventata dalla mole e un po’ preoccupata che non fosse nelle mie corde. Ma ora posso dire solo una parola.. FAVOLOSO!
Il libro narra le vicende del giovane Edmond Dantes, un marinaio che nel giorno del suo fidanzamento e a poche ore dal suo matrimonio con la donna della sua vita, Mercedes, viene arrestato con una accusa falsa montata dall’amico di lui geloso del fidanzamento tra Mercedes ed Edmond. Quest’ultimo viene così arrestato e spedito da innocente nella prigione di massima sicurezza del Castel D’If senza processo e senza nemmeno sapere quali siano le accuse a suo carico.
Importante sarà qui l’incontro di Dantes con un altro prigioniero, l’abate Faria, uomo colto e saggio che finirà nella cella di Edmond durante un tentativo di fuga; diventeranno amici e l’abate spiegherà lui il complotto escogitato da quelli che pensava amici e che hanno fatto sì che Edmond finisse in carcere per sempre.
Sarà proprio la morte dell’abate a dare la possibilità al nostro protagonista di evadere.. si sostituirà infatti al corpo dell’amico morto e, avvolto in un lenzuolo, verrà gettato in mare avendo così la possibilità di salvarsi. E fu così che Edmond decise di cambiare identità e con l’aiuto delle ricchezze ereditate dall’abate divenne Il Conte di Montecristo. Le sofferenze e gli anni di carcere hanno cambiato enormemente Edmond non solo dal punto di vista psicologico ma anche da quello fisico rendendolo così
irriconoscibile. Perciò dopo varie peripezie Edmond tornò a casa scoprendo così che la sua amata Mercedes è andata in sposa a Fernando, “l’amico” di un tempo, il traditore che con il suo tradimento appunto ha rovinato per sempre la vita ad Edmond. Scopre inoltre che il suo amato padre è stato lasciato morire di fame senza pietà da parte di nessuno.
Edmond escogiterà così un piano per iniziare la sua vendetta verso coloro che gli hanno rovinato la vita in maniera consapevole e facendo fare ad ognuno di loro la fine che avevano previsto per lui.
Lo stile narrativo è fluido e scorrevole nonostante sia stato scritto nella prima metà dell’800, con personaggi ben sviluppati che cambiano durante le vicende narrate..ma ovviamente la più importante è la figura di Edmond Dantes che sicuramente fa innamorare di lui il lettore di ogni età.

EMILY SHAQIRI 3AL