“La ragazza con l’orecchino di perla” è un romanzo di Trecy Chevalier.
Racconta la storia di questa ragazza di nome Griet di 16 anni, figlia di un decoratore di piastrelle di ceramica, il quale a causa di un incidente sul lavoro perse la vista. La ragazza, la maggiore tra le sorelle, cominciò a lavorare, a servizio dei Vermeer. Il compito principale della ragazza era occuparsi della pulizia del’ atelier dell’artista poiché era in grado di pulire le stanza rimettendo poi gli oggetti esattamente dove erano, cosa che già sapeva fare con il padre per facilitarli il lavoro. Dopo poco tempo la ragazza si adatta a questa vita faticosa diventando amica della la prima genita della coppia; Il pittore con il passare del tempo si accorse della precisione della ragazza e capì che lei era portata a ben altro che le pulizie di una casa, così le propose di farle da assistente, insegnandole come macinare i materiali da cui trarre i colori e quale importanza abbiano nella composizione finale e facendola poi posare . Purtroppo però la ragazza Griet venne notata dal maggiore committente di Vermeer, Van Ruijven, noto donnaiolo, che espresse il desiderio di avere un suo ritratto.
Il pittore, nella realizzazione dell’opera, fece indossare a Griet gli orecchini di perle della moglie che, dopo qualche tempo, si accorse della loro sparizione e recatasi nell’ atelier, scoprì il quadro, ormai completato. Griet fuggì. Qualche anno dopo, la giovane donna, ormai spostata con il macellaio Pieter e madre di due bambini , fu chiamata dalla moglie del pittore poco dopo la sua morte , che le consegnò gli orecchini di perla, seguendo le volontà testamentarie del marito. Lui non l’aveva mai dimenticata.
Trovo questo romanzo molto originale, per il contesto storico e per il contesto artistico, poiché viene attenzionato soprattutto il tema della pittura. Questo romanzo possiamo considerarlo, inoltre, una testimonianza di come si viveva realmente nell’Olanda del 1600 e, soprattutto, la storia di uno dei quadri più famosi al mondo.
Sara Petringa, III C
