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Recensione libro “Mille Splendidi soli” di Khaled Hosseini

Il romanzo “Mille Splendidi soli”, scritto da Khaled Hosseini, ha lasciato un bellissimo ricordo nella mia mente, letto circa due anni fa per la prima volta e che ultimamente ho ripreso per rileggerne qualche capitolo. Lo trovo un romanzo avvincente, toccante ed emozionante, è una di quelle storie destinate ad avere un impatto sulla tua vita, la particolarità che ho riscontrata, e che mi è piaciuta da subito, è come il lettore si immedesima nella storia e ti fa sentire partecipe.

A quindici anni Mariam non è mai stata a Herat e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una “harami”, figlia illegittima nata da un ricco signore e la sua serva, sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.

Questo romanzo tratta temi universali, molto discussi ancora oggi, come la condizione delle donne in alcuni paesi, dell’amicizia, dell’amore, della libertà e dell’odio.
L’ho trovato commovente ed educativo e lo consiglio fortemente: da divorare in pochi giorni grazie alla bellezza della storia e alla narrazione scorrevole e semplice.

Martina Chiardoni 3BL