Dispersione scolastica

Per dispersione scolastica non intendiamo solo quello che è l’abbandono degli studi, ma facciamo riferimento a una molteplicità di aspetti e di concause che cambiano in relazione ai diversi contesti sociali, culturali, geografici e agli svariati livelli educativi; gli effetti di questo complesso fenomeno inoltre non sono circoscritti esclusivamente al periodo formativo.

Nonostante parliamo di una problematica da sempre molto diffusa, in questi anni e più in particolar modo con l’avvento della pandemia epidemiologica da Covid-19, il rischio di abbandono scolastico è notevolmente elevato. Molti sono i fattori di rischio che possono spingere uno studente a lasciare l’attività scolastica: alcune sono motivazioni più soggettive come difficoltà cognitive e di apprendimento, senso di inadeguatezza, demotivazione o condizioni socio-economiche; altri espedienti sono più legati invece alla scuola e al contesto, al rapporto con i docenti, alla qualità della didattica attuata e alle basse aspettative da parte della scuola, questo perché talvolta da parte dell’istruzione scolastica vi è una scarsa fiducia circa il futuro degli studenti. Si presentano infine altre motivazioni legate alla mafia e alla droga.

In merito a ciò, noi in quanto equipe abbiamo deciso di condurre una ricerca su campo a seguito di un’accurata analisi dei dati, a noi forniti dal municipio e dalle autorità. Ci troviamo nei pressi del quartiere “Capoccia”, ad alto rischio di criminalità, dove è stato registrato il 40% di dispersione scolastica in un istituto ospitante 1000 studenti. Nei dintorni dell’Istituto abbiamo individuato un’associazione culturale sportiva che accoglie un certo numero di ragazzi miranti al miglioramento della propria comunità. Di comune accordo con tutti i membri dell’equipe, abbiamo condotto studi pragmatici circa l’individuazione di strategie finalizzate all’approccio diretto, non giudicante, con i ragazzi in questione. Il nostro obiettivo è proiettato all’instaurazione di un rapporto con quest’ultimi, i cui pilastri fondamentali sono la fiducia, il rispetto ma soprattutto l’accoglienza cosicché possano sentirsi parte di una società e contrastare il fenomeno della dispersione. In base alle strategie concordate, strategie che dovrebbero essere applicate in maniera molto più uniforme anche da scuole e da altre agenzie educative, abbiamo dunque stilato una serie di domande volte ai ragazzi, che compongono un’intervista a scopo motivazionale:

  1. Come secondo voi potrebbe intervenire la scuola e i docenti stessi per arginare tale problema?
  2. Quali strumenti e metodologie potrebbero essere più efficaci per limitare tale dispersione e mantenere vive le azioni formative e la partecipazione?
  3. Sarebbe opportuno incrementare una maggiore informazione su problemi di attualità, che possono infliggere anche i giovani, all’interno dell’orario scolastico?
  4. Andrebbero introdotti degli spazi di dialogo a cui possano partecipare rappresentanze di studenti e docenti per confrontarsi su questo tema e su possibili azioni da compiere per migliorare il benessere all’interno della scuola?
  5. Sarebbe di aiuto rafforzare la presenza di un supporto psicologico scolastico?
  6. Ritenete vantaggiosa l’attuazione di incontri per genitori che caratterizzano dei percorsi per le famiglie volti a promuovere una maggiore partecipazione attiva alla vita scolastica?
  7. Sareste favorevoli all’istituzione di campi scuola o attività extra scolastiche volti a consolidare le conoscenze apprese in classe?
  8. Trovereste utile l’aumento di ore di educazione fisica svolgendo quante più attività sportive, così da garantire il coinvolgimento di tutti quei ragazzi che presentano difficoltà a livello economico?
  9. Ritenete ragionevole un maggiore sostegno e potenziamento didattico, che sia in grado di colmare le lacune formative presenti negli studenti?
  10. La distribuzione di dispositivi tecnologici da parte della scuola, quali tablet o computer, contribuirebbe a contrastare le difficoltà economiche presentate da diversi studenti?
  11. Sarebbe necessario investire nell’alfabetizzazione e nel perfezionamento della lingua, per tutti quei studenti con svantaggio culturale-linguistico, provenienti da altri paesi?

A testimonianza della gravità di tale fenomeno, ormai considerato un’emergenza, abbiamo riportato l’esperienza vissuta da Luca, che risulta essere comune a molti ragazzi. Luca all’età di 14 anni affermò la sua volontà di abbandonare la scuola in quanto sopraffatto da una profonda demotivazione, che lo spinse ad imporsi anche davanti le rimostranze dei suoi genitori. Analogo è l’episodio raccontato da Giorgia, che si presta ad evidenziare quanto un quartiere ad alto tasso di criminalità possa incidere sullo stato d’animo dei ragazzi indirizzandoli precocemente verso la via dell’abbandono. Quest’episodio ha portato alla nascita del progetto Openspace, “Spazi di partecipazione Attiva della Comunità Educante” finalizzato alla realizzazione di comunità responsabili e propense a favorire la crescita formativa e culturale, un progetto che coinvolse numerose aree a forte dispersione scolastica nelle diverse città d’Italia. Abbiamo dunque parlato di una dispersione scolastica che possiamo definire esplicita, i cui dati relativi ad oggi in Italia ammontano al 14% circa, purtroppo i dati ISTAT evidenziano un’altra problematica da tenere in considerazione: coloro che arrivano a diplomarsi ma che di fatto non hanno raggiunto i livelli di competenza e conoscenza previsti dal percorso formativo scolastico, qui parliamo di dispersione scolastica implicita.

Si è giunti a maturazione del fatto che i giovani che ad oggi rientrano nella quota di dispersione scolastica implicita o esplicita, sono a rischio sociale. Sarebbe necessario garantire risorse costanti alle scuole, cosicché possa affermarsi un’organizzazione che mentre agisce continua ad apprendere. Solo con l’attuazione di opportune strategie è possibile far fronte a tale problema, andando incontro ad un potenziale miglioramento che si presta comunque ad essere estremamente lento.

Aurora Angelucci
Chiara Costantini
Eva N. Rampioni
classe 4A