La chiusura del buco nell’ozono

Ebbene sì: il buco dell’ozono sui cieli dell’Antartide si sta chiudendo e di conseguenza sta cambiando significativamente la circolazione atmosferica, in particolare nell’emisfero australe.

Ma partiamo con lo spiegare cos’è l’ozono: è un gas naturale della stratosfera che protegge la vita sul pianeta dalle radiazioni ultraviolette del Sole, e il cosiddetto “buco”, conseguenza dell’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, si forma ogni anno in particolar modo sull’Antartide.

La quantità di ozono in atmosfera non è sempre costante, ed essa è sicuramente determinata e influenzata da diversi fattori naturali, tra cui anche la temperatura atmosferica, ma nell’ultimo secolo l’intervento umano ha cominciato a influenzare consistentemente e pesantemente il livello di ozono.

Veniamo dunque a noi: la chiusura di questo buco si deve alla messa in atto degli accordi siglati a Montreal nel 1987, che ridussero significativamente produzione ed emissione dei clorofluorocarburi, sostanze che “rompono” le molecole di ozono assottigliando così il nostro schermo atmosferico.

Grazie a questo accordo sono stati fatti molti passi avanti: secondo le stime di alcuni esperti la situazione dell’atmosfera tornerà ai livelli precedenti al 1980 entro il 2050.

Nicole La Posta V D
Liceo Scientifico