Il futuro del ddl Zan

Si accende, di tanto in tanto, il dibattito sul futuro ddl Zan, la ormai alquanto nota proposta di legge contro l’omotransfobia. Come per la maggior parte delle discussioni politiche e sociali, si sono venute a formare due fazioni polarizzate (formate in gran parte da “ultras” disinformati), tra cui ci si sente quasi in dovere di scegliere. Ma deve essere davvero per forza così? O ci si può fermare un attimo in più per fare un’analisi seria e obiettiva del tema? Vediamo insieme i lati positivi e negativi principali:

Lati positivi:

– Il condannato per i delitti di istigazione alla violenza e alla discriminazione può ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un “lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati”. Un passo avanti dal giustizialismo, che tende al valorizzare la riabilitazione

– Programmi di sensibilizzazione scolastici; da molti criticati, sono in realtà un vero punto di forza di questa legge. È questa la strada da seguire per combattere pregiudizi e intolleranza, quella della conoscenza, non del già citato giustizialismo o del controllo delle opinioni delle masse.

– 4 milioni di € per la creazione di centri antiviolenza specifici e soprattutto, così pare, non tenenti conto della tipologia di vittima che si presenterà loro.

Lati negativi

– Lo scorso 10 giugno la Presidenza della Cei espresse “preoccupazione” per un intervento legislativo che appare superfluo, non essendoci alcun vuoto normativo né “lacune che giustifichino nuove disposizioni.” Il sistema legislativo italiano, infatti, tutela già qualsiasi vittima di discriminazione e aggrava la pena del colpevole.  

– Nella clausola salva idee inserita, si nega la libera espressione di idee quando è presente “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori”; difficile trovare, in questa frase, un confine definito tra tutela degli altri e privazione della libertà di parola/pensiero.

– Punisce allo stesso modo, sulla carta, l’istigare e il compiere una discriminazione

– È considerata la panacea di tutti i mali; non lo sarà. Questo è un tema sottovalutato, quanto serviranno le stangate fate un po’ indiscriminatamente a ridurre la violenza omotransfobica? Probabilmente a nulla, pene alte difficilmente funzionano come deterrente e finiscono col tralasciare anche il corretto reinserimento in società.

In conclusione, è giusto che il ddl Zan sia approvato? Difficile a dirsi. Certa è però un’altra cosa, si poteva fare molto di meglio.

Riccardo Gugliotta,
4C classico