Parole come anelli



Le parole sono come anelli che ci tengono legati gli uni agli altri, nel bene e nel male: esse sono in grado di farci comunicare con le persone, di farci comprendere meglio le cose, di far sentire le nostre idee, di farci ascoltare, ma anche di far discutere, litigare, di ferire, persino uccidere! Le parole sono importanti, soprattutto alla nostra età, in cui confusione, insicurezze, paure, la fanno da padrone. È a questa età che si rischia di usare le parole nel modo sbagliato, perché non si ha la maturità giusta per “riflettere prima di parlare”. Ed è a questa età che si ha bisogno di una guida, di una presenza costante e rassicurante che indichi il modo più giusto di usare le parole. Se a casa si è abituati ad un linguaggio aggressivo, se si cresce sentendo “parole ostili”, si rischia, con grande probabilità, di portare fuori la stessa aggressività. Se a scuola l’insegnante comunica con aggressività, si rischia, con grande probabilità, di crescere nell’insicurezza. Una società che imposta la comunicazione attraverso l’uso di strumenti che deformano le parole, perché fanno parlare senza guardarsi negli occhi, è una società che rischia, con molta probabilità, di non evolversi, allontanando sempre di più le persone dal perseguimento di obiettivi comuni. Parlare è la cosa più facile del mondo, si impara a farlo a due anni, ma usare le parole nel modo giusto è la cosa più difficile, si impara da grandi, in alcuni casi non si impara mai! Crescere in un mondo di parole giuste sarebbe la cosa più bella, a qualsiasi età.
Caterina Falivene I C