Body shaming: la derisione del corpo

Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di body shaming, ma cos’è e cosa significa? Si tratta letteralmente di giudicare le forme del corpo delle persone, criticandole, in particolare attraverso il web e i social network. Una tendenza a dir poco imbarazzante e inaccettabile per chiunque si permetta di praticarlo – anche involontariamente. Già, perché anche quei commenti che sembrano innocui, sono in realtà body shaming e andrebbero evitati e combattuti in tutte le loro forme. Il body shaming si manifesta in questi modi:

  • Criticare il proprio aspetto fisico a seguito del giudizio di un’altra persona. Queste osservazioni, più o meno aggressive, possono portarci a comparare il nostro aspetto fisico a quello di altre persone. Un fenomeno che, alla lunga, può avere degli effetti non indifferenti sul modo in cui diamo valore alla nostra persona.
  • Criticare l’aspetto di un’altra persona in modo diretto assumendo che, a causa di alcune caratteristiche fisiche, la persona in questione dovrebbe fare o non fare determinate cose, come ad esempio, indossare alcuni vestiti. Questo è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto sui social network e portato avanti dai famosi leoni da tastiera.
  • Criticare l’aspetto di un’altra persona, alle sue spalle. Questa è la forma più diffusa, ancor prima dell’avvento dei social network, proprio perché non tutti hanno il coraggio di esprimere queste opinioni in modo diretto. Frasi come Hai visto come è ingrassato? sono piuttosto comuni.

MA QUAL È IL VERO PROBLEMA?

Non è questione di criticare e basta, anche un “Ti vedo dimagrita/o” può diventare una sentenza giudicante e non richiesta se affermato fuori luogo o fuori contesto. E se quella persona fosse dimagrita a causa di un periodo particolarmente difficile? Parlando del suo aspetto esteriore non faremmo altro che ricordarle il suo cambiamento rischiando così di provocare dolore, essere poco delicati e certamente invadenti.

IL CASO DI CHIARA FERRAGNI

A conclusione del weekend di addio al nubilato di Chiara Ferragni, su Corriere.it era comparso un articolo in cui venivano definite Chiara, e soprattutto le sue amiche, rotonde. Accortisi dell’errore, dopo che l’influencer aveva denunciato in mondovisione l’accaduto, l’aggettivo rotonde è stato cambiato inatletiche, ma questo non ha giustamente placato ira e polemica non solo di Chiara e di tutte le sue amiche, ma anche delle sue migliaia di follower e di chiunque nella vita abbia il cuore di trovare fuoriluogo simili commenti sul corpo di donne (più o meno famose e in vista che siano) su un quotidiano. Chiara ha commentato con un post sul suo profilo nel quale ha scritto: «Penso sia disgustoso lanciare un messaggio del genere, specialmente quando tantissime donne e ragazze hanno problemi con il loro corpo e con la loro autostima […] Per le donne di oggi è veramente difficile sentirsi belle, per tantissime diverse ragioni. Essendo io un modello per tantissime di loro ho sempre provato a condividere messaggi in grado di infondere confidenza e autostima. La diversità è bellezza. L’imperfezione è bellezza. La felicità è bellezza. La fiducia in se stessi è bellezza. Non lasciate che le altre persone vi rovinino, o che vi dicono chi siete. Mai». A sostegno della fashion blogger moltissimi fan, che hanno condiviso e ricondiviso post con l’hashtag #bodyshamingisforlosers (che tradotto praticamente vuole dire: creare vergogna del corpo è per i perdenti) lanciato proprio da Chiara.

Infine volevamo dare un consiglio a tutte le ragazze e i ragazzi che sono vittime di questo vero e proprio atto di bullismo: GUARDATEVI ALLO SPECCHIO AMATEVI E NON VERGOGNATEVI MAI, circondatevi di esempi di persone belle dentro, intelligenti, forti, di cuore, gentili, mai volgari, circondatevi di ciò che vi fa stare bene, esaltate i dettagli che più amate del vostro corpo, amate voi stesse e chi vi starà intorno vi amerà così, meravigliose, forti, sorridenti e solari.

Giada Di Mascio e Gaia Maffuccio, classe 4C