La pandemia vista dagli States

La pandemia vista dagli States

In questa intervista parleremo con due giovani ragazzi che vivono negli Stati Uniti e che hanno affrontato la pandemia da un altro punto di vista. Si tratta di mio fratello Valerio e della sua fidanzata Camille, attualmente vivono a New York, precisamente a Brooklyn, entrambi lavorano ma solo Valerio ha avuto la possibilità di lavorare in smart working perché Camille è un chirurgo ed ha dovuto combattere in prima linea insieme a tutti gli altri medici per curare i malati di Covid-19. Passiamo ora alle domande:

1) Come il Covid ha cambiato la vostra vita?

V: “Da Marzo scorso lavoro da casa e tutti le riunioni di persona sono diventati meeting virtuali. Il mio lavoro mi portava a viaggiare molto spesso e a partecipare a eventi di persona, ma tutti i viaggi ed eventi sono stati cancellati o sostituiti da incontri virtuali. Nella vita personale ho passato la maggior parte del tempo in casa, limitando moltissimo gli spostamenti soprattutto nel periodo iniziale della pandemia. Molte attività e hobby che mi piaceva fare non sono possibili ora, quindi ho dovuto iniziarne dei nuovi che posso fare da casa. Inoltre, nel cercare di ridurre le interazioni personali, ho frequentato molti meno amici e solo in piccoli gruppi.”

C: “Onestamente, essendo un medico, il Covid ha portato un piccolo, ma drastico cambiamento nella mia vita. Vado al lavoro ogni giorno mentre i miei amici e la mia famiglia si mettono in quarantena a casa e escono solo per motivi essenziali. Di solito sono un chirurgo dei piedi e delle caviglie, ma da quando è arrivato il Covid sono stata schierata in altre aree che avevano bisogno di aiuto, come l’unità di terapia intensiva (ICU) e il pronto soccorso. È stato molto triste assistere alla morte di innumerevoli persone; tuttavia, la situazione è migliorata significativamente rispetto allo scorso anno.”

2) Pensate che la pandemia abbia portato degli aspetti positivi?

V: “Per quanto riguarda la condizione umana, non vedo alcun aspetto positivo portato da questa situazione, e quei pochi che forse si possono definire tali sono solo relativamente positivi date le circostanze. Per esempio, ho passato molto più tempo con la mia ragazza, e so che molte persone hanno adottato cani e gatti per compagnia. In materia di ambiente, l’inquinamento è calato drasticamente per un periodo a causa della riduzione dei voli e auto in circolazione, ma è già nuovamente in rialzo e penso che tornerà ai livelli precedenti.”

C: “Le cose negative tendono ad essere più ovvie nella vita, ma il Covid ha portato anche dei cambiamenti positivi. Le persone di tutta la nazione hanno lavorato insieme per raccogliere fondi per le piccole imprese che sono state colpite e per aiutare coloro che sono nel bisogno acquistando beni di prima necessità per gli anziani.”

3) Cosa vi aspettate dal periodo che succederà la fine della pandemia?

V: “Penso che quando il virus sarà sotto controllo, la vita sociale tornerà alla normalità piuttosto velocemente, come già dimostrato dai viaggi e le attività aperte in Italia durante l’estate. Ci saranno degli impatti economici a lungo termine che porteranno il divario tra le popolazioni affluenti e povere ad aumentare maggiormente.”

C: “Credo che tutti noi abbiamo imparato molto durante il covid. Molti di noi hanno capito quanto siano importanti le cose apparentemente banali: cene con gli amici, incontri con la famiglia, andare al cinema, abbracci, ecc. Mi aspetto che ci sia un aumento del numero di feste e incontri in tutto il mondo dopo la pandemia.”

4) Pensate che il governo Statunitense abbia svolto un lavoro appropriato per contenere i danni causati dal virus?

V: “Assolutamente no. L’amministrazione guidata da Trump si è inizialmente preoccupata di sminuire pubblicamente l’impatto del virus, creando disinformazione e diffidenza nei confronti di misure di sanità pubblica. Il mancato coordinamento centrale ha lasciato la maggior parte delle responsabilità in mano agli stati individuali, compromettendo l’efficacia delle misure ovunque. Il numero di decessi più elevato al mondo e una delle più alte mortalità per capita dimostrano chiaramente il fallimento del governo. L’unico elemento positivo è stato il sovvenzionamento di progetti di ricerca che hanno portato allo sviluppo di uno dei tre vaccini attualmente approvati in America. Anche l’aiuto economico dal governo alle persone e agli enti colpiti dalla pandemia è stato scostante, e dopo un primo stimolo è stato difficile estendere le agevolazioni, che solo recentemente sono state approvate con una scarna maggioranza. Con la nuova amministrazione guidata da Biden, la distribuzione dei vaccini sembra accelerare in maniera decisa, ed è positivo non avere un presidente che apertamente nasconde e falsifica informazioni di sanità pubblica, anche se il danno è già stato fatto.”

C: “No. Il governo degli Stati Uniti avrebbe dovuto agire prima contro il virus. Alcuni paesi che hanno gestito con successo la pandemia sono per esempio: Taiwan, Nuova Zelanda, Australia.”

5) Cosa avreste fatto voi per migliorare la situazione data dal Covid?

V: “Per prima cosa avrei dato voce a dottori e scienziati, figure neutre all’infuori della politica. Avrei cercato di imporre misure di distanziamento sociale molto aggressive ma coordinate su tutto il territorio allo stesso momento, seguite da una fase di apertura cauta e graduale. Un approccio breve e deciso avrebbe permesso anche di limitare il bisogno di spesa pubblica per sovvenzionare un esteso periodo di disoccupazione elevata.”

C: “Avrei applicato norme severe che impedivano agli stranieri di entrare nel paese a meno che non fosse per scopi essenziali. Per coloro che devono entrare nel paese per questi motivi devono essere sottoposti a un tampone prima di lasciare il loro paese di origine e dopo che sono arrivati in aeroporto. Per coloro che sono risultati positivi, il governo dovrebbe fornire un alloggio per 2 settimane per la quarantena.”

Claudia di Giorgi