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Parliamo per chi non ha voce: si divertono gli animali nei circhi?

Da anni ormai si parla della questione degli animali all’interno dei circhi e la maggior parte delle associazioni animaliste e anche della popolazione stessa (ben il 71% in Italia ) vorrebbero l’abolizione definitiva del circo con animali, perché sostengono che gli animali sono strappati via dalla loro natura, dal loro habitat naturale, che vengono sedati, maltrattati per ottenere da loro le fantastiche prestazioni che fanno tanto divertire il pubblico. La Federazione dei Veterinari Europei ha espresso con certezza che non c’è alcuna possibilità che i circhi itineranti possano soddisfare le condizioni di vita fisiche e psicologiche di cui gli animali, soprattutto selvatici, hanno effettivamente bisogno perché quegli animali, seppur cresciuti in ambienti diversi, mantengono gli stessi istinti e la stessa indole dei loro simili che vivono in giungle, foreste, liberi e nel loro stato di natura, con la sola differenza che sono costretti a svolgere compiti che gli vengono imposti. I circhi vengono accusati di utilizzare fruste, uncini appuntiti, bastoni infiammati o addirittura l’elettroshock per costringere gli animali ad imparare a fare determinate cose, animali che vengono tenuti in spazi decisamente troppo piccoli rispetto alle loro dimensioni, in cui non possono muoversi e a stento possono fare un giro su loro stessi o sdraiarsi, le giraffe ad esempio spesso non possono neanche tenere il collo completamente dritto e a volte vengono legati addirittura con delle cortissime catene o tenuti con le zampe incatenate. Gli animali dovrebbero vivere sempre su terreni di erba o fango e vengono tenuti sul cemento, anche bollente nel caso delle calde giornate estive, dovrebbero nutrirsi in base al loro fabbisogno e sono spesso nutriti semplicemente con del fieno secco, alcuni animali, ad esempio gli orsi, dovrebbero vivere costantemente vicino a dell’acqua fresca e dovrebbero potersi bagnare e spesso non hanno questa acqua a disposizione. Il tour dei circhi attraversa interi stati e durante i viaggi gli animali sono tenuti in tre o quattro all’interno di una gabbia e trasportati su camion non ventilati anche quando la temperatura raggiunge i 50 gradi, le loro gabbie non vengono pulite fino all’arrivo e gli animali mangiano e vivono nei loro stessi escrementi, contraendo malattie ed infezioni a volte mortali. Il dolore degli animali è evidente perché compiono costantemente comportamenti ripetitivi e schematici, ad esempio anche se vengono liberati dalle gabbie e possono muoversi per qualche metro in più rimangono comunque sul posto compiendo giri su se stessi o muovendo sistematicamente la coda, la testa, la proboscide, chiari segni di stress e terrore nel compiere gesti che non gli sono consentiti per paura della punizione.

Come risponde il circo a tali accuse? I circensi però ribattono e si difendono, affermando che gli animali all’interno dei circhi non vengono strappati dai loro habitat naturali bensì sono animali che si riproducono, nascono e crescono all’interno del circo stesso, riconoscendo quindi il circo come la propria tana, il proprio rifugio e gli addestratori, che li accudiscono e li amano, come la propria famiglia. Sostengono inoltre che animali che in Italia vengono considerati esotici sono in realtà domestici in molte parti del mondo, ad esempio i cammelli in Asia o gli elefanti in India e che i continui viaggi, spostamenti, le attività giornaliere, stimolano negli animali la curiosità e le capacità ricettive, mantenendo e sempre e comunque una routine sana per quanto riguarda i pasti e la pulizia, quindi non ci sono motivi per cui gli animali dovrebbero essere stressati o dovrebbero soffrire. Per quanto riguarda le accuse sulle torture, attraverso bastoni, fruste…i circensi smentiscono ogni utilizzo di questi elementi ad eccezione della frusta che dicono di utilizzare solo per indicare all’animale l’azione da svolgere, un po’ come il direttore d’orchestra con la sua bacchetta, ma che non viene in nessun modo scagliata contro gli animali, portando come prova il fatto che degli animali maltrattati non si comporterebbero così bene davanti a tanti estranei bensì reagirebbero e si ribellerebbero ad ogni richiesta, cosa che invece non fanno perché si fidano dei propri addestratori che li addestrano secondo il metodo del condizionamento operante e del rinforzo positivo, ovvero dandogli un premio a seguito di ogni compito svolto correttamente. Affermano anche che l’associazione “European Circus Association” vieta qualsiasi esercizio che comporti un movimento che l’animale non compie in natura”, infatti i felini saltano e gli elefanti si alzano su due zampe per raggiungere le cime degli alberi più alti. Smentiscono anche le accuse sul fatto che sfruttano gli animali per soldi ribattendo che ogni animale viene comprato per un prezzo che oscilla dai 500€ ai 35.000€ e che per mantenerlo ci vogliono altrettanti soldi, se non di più, quindi non avrebbe senso spendere queste cifre per poi maltrattarli. “Il circo umilia gli animali”, ma non più di quanto non vengano umiliati i cani agghindati con vestitini, cappottini e scarpette, o di quanto vengano umiliati all’interno delle agenzie matrimoniali per cani o quando vengono portati all’interno di borsette come fossero oggetti, così rispondono i circensi.

Purtroppo però è successo più volte che sono stati salvati animali dai circhi in condizioni pietose, in fin di vita, come il leone Jon che è stato trovato scheletrico e pieno di ferite ed è stato poi rimesso in libertà in Africa o l’elefantessa Ramba che dopo anni di maltrattamenti è stata portata in un santuario in Brasile che è un apposito rifugio per animali e ha trovato li altre due elefantesse che erano state anche loro maltrattate nei circhi, e ben due addestratori circensi importanti, Andrè Joseph Bouglione, e Bernhard Paul, che aveva addirittura fondato il Circo Roncalli, si sono trovati a pentirsi di ciò che avevano fatto e a denunciare pubblicamente i circhi, sostenendo che il circo con animali è una realtà che non ha più ragione di esistere perché gli animali anche diritto quanto gli uomini ad essere tutelati e a vivere liberi, e Bernhard Paul ha addirittura investito 500.000€ in un sistema di riproduzione animata che permette di produrre gigantesche olografie di animali, pur di smettere di utilizzare quelli veri.

Ad ogni modo, a nostro parere, gli animali selvatici per essere felici veramente dovrebbero vivere secondo la loro natura e, soprattutto, in libertà, perché per quanto si possa credere che gli animali non vengano esageratamente maltrattati o feriti, nonostante le varie testimonianze dicano il contrario e pur essendo mal nutriti e rinchiusi in spazi troppo piccoli per le loro dimensioni e che corrispondono al vivere in un ascensore per un uomo, non ci sono in natura orsi che guidano le biciclette, elefanti che ballano, tigri che saltellano e sorridono, ed è sempre sbagliata la vendita e il traffico di animali, quindi pensiamo che il circo dovrebbe continuare ad esistere solo se smette di sfruttare ed utilizzare gli animali, che non sono oggetti da esibizione ma esseri viventi, degni di rispetto, diritti e libertà.

Giulia Argentieri
Beatrice Fazzello
Emily Minicelli
Erika Minicelli
classe 4C