DAD, cosa ne pensano i giovani? – Intervista

DAD, cosa ne pensano i giovani? – Intervista

Ciao a tutti, oggi intervisteremo Martina, una ragazza di 16 anni, che da ormai più di un anno sta affrontando la didattica a distanza come molti altri studenti a causa della pandemia da Covid19.

 

Serena: Ciao Martina, oggi vorrei farti delle domande sulla didattica a distanza, sei pronta?

Martina: Ciao Serena sono prontissima per iniziare.

Serena: Ok, la mia prima domanda per te è questa, cosa ne pensi della didattica a distanza?

Martina: Penso che la didattica a distanza sia simile a quella in presenza, certo con delle differenze come non essere a contatto con le altre persone.

Serena: La trovi utile in questo momento?

Martina: In questo momento è molto utile ma non potrà mai essere paragonata alla didattica in presenza.

Serena: Mi puoi esporre quali secondo te sono i lati positivi e quali quelli negativi?

Martina: Tra i lati positivi che io ho riscontrato uno molto importante è ad esempio prevenire la diffusione del Covid19 ed inoltre, non stando in classe, si ha la comodità di non dover portare il peso dei libri a scuola. Tra i lati negativi, io ho riscontrato la facilità a distrarsi frequentemente dovuto soprattutto al cellulare che non mi consente di concentrarmi in pieno sulle lezioni e la scarsa voglia di studiare perché non si è motivati.

Serena: Quali sono i miglioramenti e i peggioramenti che hai riscontrato?

Martina: Il miglioramento che ho visto a differenza dell’anno passato è la migliore organizzazione da parte della scuola, non saltiamo più le ore di lezione e c’è più partecipazione da parte degli studenti. Tra i peggioramenti che ho notato sono sempre gli stessi, come ad esempio avere problemi di connessione o problemi con i dispositivi elettronici dovuti al fatto che molti studenti non possono permettersi un dispositivo efficiente.

Serena: Anche tu hai riscontrato dei problemi?

Martina: Si anche i ho avuto dei problemi, delle volte dei problemi di connessione altre volte con l’uso dell’applicazione con cui svolgo le lezioni che mi causava un grande consumo di batteria e spesso mi sono trovata nella situazione di non riuscire a partecipare alle lezioni delle ultime ore con il risultato di aver perso delle ore di spiegazione molto preziose per me.

Serena: Fino ad ora, quanto pensi di aver appreso grazie alla didattica a distanza?

Martina: Penso di aver appreso molto meno di quando si andava in presenza in cui riuscivo a tenere una media dei voti più alta, ora invece non riesco a mantenere una media voti come prima e mi ritrovo in grande difficoltà.

Serena: A causa della didattica a distanza, ti sei mai sentita male o hai sofferto di ansia o di attacchi di panico?

Martina: No, non mi sono mai sentita male fino ad arrivare ad un vero attacco di panico, ma in alcune settimane piene di interrogazioni e verifiche mi sono sentita sopraffatta e speravo che il fine settimana arrivasse subito per prendermi una piccola pausa.

Serena: Pensi che la didattica a distanza abbia peggiorato il rapporto con gli amici e la possibilità di poter socializzare?

Martina: Si, per me ha peggiorato il rapporto tra le persone che conosco, perché stando davanti ad uno schermo non si ha lo stesso effetto dato magari da un abbraccio e videochiamarsi con i miei amici dopo una giornata di video lezioni è pesante.

Serena: Martina l’intervista è terminata e per me è stato un piacere affrontare questo argomento con te e ti ringrazio di esserti resa disponibile e di avermi dedicato il tuo tempo.

 

-di Serena Pacifici