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L’incontro con l’autrice che ha fatto rivivere la leggenda di Colapesce

Nadia Terranova racconta di sé e dei suoi libri ai ragazzi delle classi I B, II B, II A e III B

Le classi della sezione di Giornalismo della Scuola Giuseppe Sinopoli hanno avuto il piacere di incontrare la scrittrice siciliana Nadia Terranova.

Nata a Messina, dopo il dottorato in Filosofia a Catania, si trasferisce a Roma, dove inizia la sua attività letteraria scrivendo libri per ragazzi; tra i più famosi troviamo Omero è stato qui, che ha come protagonista il ragazzo metà umano e metà pesce che prende il nome di Colapesce.

I ragazzi hanno effettuato un’intervista all’autrice nella quale hanno avuto la possibilità di conoscerla meglio ponendole delle interessanti domande.

-È cambiato qualcosa nella tua vita personale da quando sei diventata una scrittrice?

Sì, in effetti sono cambiate molte cose, in questi ultimi dieci anni ho iniziato a guardare il mondo con occhi diversi e la mia opinione è cambiata su molti fatti e argomenti.

-I tuoi genitori erano felici del fatto che tu eri diventata una scrittrice?

All’inizio loro pensavano che il mio fosse solo un capriccio che sarebbe durato per poco. Più avanti capirono che io ero portata per fare la scrittrice, e per questo diventarono i miei fan numero uno.

-Come ci si sente dopo aver finito di scrivere un libro?

Ci si sente felici ed emozionati, perché è come se ti togliessi un gigantesco peso da dosso e ci si sente fieri e felici del lavoro che è stato fatto con tanto impegno e concentrazione.

-Mentre scrivi, ti immagini già il luogo e il paesaggio che vuoi descrivere?

Mentre io scrivo immagino quello che sto scrivendo, quindi penso già a come è fatto il luogo o il personaggio che voglio descrivere.

-Hai mai preso spunto da fatti reali per uno dei tuoi libri?

Sì, mi capita che quando vado nelle scuole a fare gli  

incontri con gli studenti prendo ispirazione dai ragazzi più vivaci per  poi inserirli come protagonisti dei miei racconti.

-Quando andavi a scuola che impressione avevano gli insegnanti di te?

Avevano una buona impressione, in particolare le insegnanti di Italiano, che mi incoraggiavano e mi valorizzavano perché ero molto brava a fare i compiti in classe e commenti di poesie.

di Matteo Maspes, 1B