Cose su Jane Austen che (forse) non sapevi

Jane Austen è stata una delle autrici più importanti del neoclassicismo britannico, celebre per “Orgoglio e Pregiudizio”, “Emma” , “Ragione e Sentimento” e molti altri. Tutti conoscono i suoi romanzi, che ben andavano a delineare gli standard, talvolta un po’ più perbenisti della realtà, dell’alta società inglese dell’epoca, ma pochi conoscono alcune piccole ma intriganti curiosità che si celano dietro a lei e alle sue storie. 

Vediamone insieme alcune: intanto secondo Arnie Perlstein, una delle sostenitrici delle teorie complottiste riguardo la Austen, le opere di quest’ultima possono essere lette così come sono scritte, oppure tra le righe, attraverso il cosiddetto “Jane Austen Code”. L’autrice avrebbe infatti lasciato messaggi sparsi qua e là per ampliare la possibilità di interpretazione delle sue storie. Ne emergono racconti di adulteri, riguardanti omicidi ed altri argomenti ritenuti loschi. Poi, i romanzi di Jane Austen si concludono sempre con il lieto fine perché, purtroppo, a livello sentimentale e relazionale, non ne ha avuto uno nella vita reale. 

Inoltre il personaggio di Emma, dell’omonimo romanzo, è nato perché la Austen voleva creare una protagonista che odiassero tutti, tranne l’autrice.

Jane Austen morì a soli 41 anni. Negli anni, sono state molte le ipotesi avanzate sulla sua morta improvvisa e prematura, dal cancro allo stomaco al linfoma di Hodgkins fino a  diabete (che spiegherebbe il deterioramento della sua vista), tutte malattie all’epoca ancora sconosciute e, quindi, incurabili e impossibili da diagnosticare. 

La “bomba” venne però sganciata nel 2017, quando un articolo della British Library diede voce ad una teoria, già espressa nel 2011 dalla criminologa Lindsey Ashford, secondo cui la Austen morì a causa di un avvelenamento. 

Esso però non ha nulla a che vedere con congiure o omicidi, poiché, all’epoca, era frequente, a causa della scarsa igiene che l’acqua fosse sporca e dunque contaminata, e tracce di arsenico o piombo erano  presenti anche in medicinali e cosmetici.

 

Di Elena Guelfi