Homo sum

Maurizio Bettini è un classicista, scrittore e professore di filologia classica presso l’università di Siena. Egli è autore di numerosi libri quali, per esempio, “Il presepio”, “ A che servono i greci e i romani?”, “Vertere”.

Un’antropologia della traduzione nella cultura antica”, “Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi”, “Il dio elegante. Vertumno e la religione romana”, e anche, ovviamente “Homo sum”. Questo libro ha un inizio molto particolare: il naufragio di Enea. I Troiani, infatti, dopo essere fuggiti da Troia, a causa della sua distruzione, e dopo aver navigato a lungo verso l’ Italia, naufragano nei pressi delle coste Cartaginesi. Essi, successivamente, vengono soccorsi dalla regina Didone che li aiuta a rimettersi in sesto, in modo che essi possano ripartire e compiere la loro missione. É molto importante considerare il fatto che i naufraghi troiani vengano soccorsi e accolti da Didone in nome dell’umanità e del rispetto verso gli dei: le frontiere si chiudono solo ed esclusivamente agli aggressori, non ai naufraghi. Questo avvenimento -che sembra appartenere a tempi molto antichi- in realtà occupa un posto in primo piano nei giorni nostri.

La bellezza di questo libro è caratterizzata proprio dalla genialità dell’autore, Maurizio Bettini, di paragonare le vicende odierne a quelle antiche. Egli infatti dice: <<Ci sono troppi dispersi nel mare che fu di Virgilio, troppi cadaveri che fluttuano a mezz’acqua perché quei versi si possano ancora leggere solo come poesia. Sono diventati cronaca>>. Il libro in questione, dunque, affronta l’argomento diritti umani, facendo similitudini tra ciò che è stato nei tempi passati, e ciò che è oggi. Il senso di umanità dei Greci e dei Romani era migliore del nostro?

 

Francesco Scarpino Cheli 2I