Io sono Malala

Francesco scarpino cheli 2I La mia battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne. Molto spesso, chi può permettersi di avere un’istruzione non comprende quanto sia speciale. Io stesso, che frequento il liceo classico, trascorro innumerevoli giornate dell’anno a chiedermi se davvero valga la pena rimanere in casa a studiare pagine e pagine di libri, memorizzando una grandissima quantità di informazione. <<Perché devo rimanere in casa a studiare cose che, molto probabilmente, tra qualche anno, non ricorderò neanche?>>, dico tra me e me. Poiché non credo assolutamente di essere l’unico a pensare ciò, vorrei far conoscere, a chi ancora non ne sia a conoscenza, un libro che potrebbe far riflettere molto: “Io sono Malala”. Malala Yousafzai è una ragazza attivista pakistana che combatte, sin dalla tenera età, per i diritti delle donne, compreso il diritto all’istruzione. Sembra strano, lo so, dover combattere per il diritto allo studio; sembra strano soprattutto a noi occidentali, che ogni giorno andiamo a scuola senza pensare all’immensa fortuna che ci è stata concessa. In paesi come il Pakistan, o l’Afghanistan, tuttavia, non è così scontato. La storia di Malala ha inizio nella città di Mingora, nella valle di Swat, in cui i Talebani, attraverso un editto da loro promulgato, hanno bandito il diritto allo studio; ovviamente, da dove viene Malala, non vi è alcun tipo di diritto. La giovane Malala Yousafzai inizia, all’età di quattordici anni, a scrivere per la BBC tutto ciò che avviene nel suo luogo d’origine, sotto il dominio talebano; ragion per cui, il 9 ottobre del 2012, alle ore dodici, dopo essere uscita da scuola ed essere salita su un vecchio autobus per tornare a casa, viene aggredita da un uomo che le spara in pieno volto, lasciandola in fin di vita. Malala però non muore: riesce miracolosamente a guarire!

Da quel giorno, questa giovane attivista per i diritti civili è diventata il simbolo della battaglia per la libertà e l’istruzione in tutto il mondo. Dopo aver sventato l’attentato, viene trasferita nella città di Birmingham per iniziare una nuova vita, e per continuare la sua battaglia. Il giorno del suo sedicesimo compleanno, il 12 luglio 2013, Malala ha parlato al palazzo di vetro delle nazioni unite, a New York; il 10 ottobre 2013 è stata insignita del premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il 10 ottobre 2014 viene insignita del premio Nobel per la pace e diventa, di conseguenza, la più giovane vincitrice di un premio Nobel. Penso che le gesta di questa attivista debbano far riflettere ognuno di noi in tutti quei giorni nei quali ci lamentiamo di andare a scuola o siamo troppo stanchi per studiare. <<Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no.>>

 

Francesco Scarpino Cheli 2I