Recensione del romanzo Anna Karenina di Lev Tolstoj

Il tema principale dell’opera è il rapporto tra uomo e donna all’interno di una società che stabilisce delle regole ferree, un tema che Tolstoj affronta narrando le vicende di due coppie imparentate fra loro, ma non legate da rapporti di amicizia. Levin è sposato a Kitty, sorella di Dolly e moglie di Stiva, il fratello di Anna Karenina, e nonostante il legame di parentela non sia stretto, è non di meno piuttosto rilevante. Inoltre Kitty è innamorata di Vronskij col quale avrebbe potuto sposarsi se lui non avesse incontrato Anna Karenina, una donna sposata, non si fosse innamorato di lei e non avesse troncato il rapporto con Kitty.

Tolstoij descrive la vita di queste due coppie in maniera alternata e parallela, dedicando un capitolo al legame che nasce tra Anna e Vronskij e un altro alle vicende di Kitty e Levin e creando così un paragone ideale tra gli schemi di comportamento delle due coppie senza che queste si incontrino realmente. Il legame tra Kitty e Levin non è facile all’inizio. Kitty respinge il pretendente che si sente offeso dal rifiuto prima di osare chiedere nuovamente la sua mano. Ma nel momento in cui Kitty accetta e i due si sposano, il loro legame, sancito da un contratto matrimoniale e consacrato in chiesa, si fa profondo, vincolante, e cresce quotidianamente. Anna Karenina e Vronskij, viceversa, presentano un rapporto di coppia completamente diverso, anche se appartengano allo stesso ceto sociale ed economico di Kitty e Levin.

Anna è sposata con Karenin e ha un figlio. Il suo matrimonio, avvenuto quando la fanciulla era molto giovane, non è d’amore e il marito è un uomo freddo e scostante. Quando incontra Vronskij Anna rimane conquistata dal suo amore, lo contraccambia, e dal loro legame nasce una bambina. Questa relazione mette però in crisi il rapporto con il marito, dal quale Anna si separa dopo la nascita della piccola. Karenin, in uno slancio di generosità, la lascia libera di andarsene, a patto che il figlio rimanga con lui e che lei non lo riveda più.

Da qui in poi comincia la vita di coppia di Anna e Vronskij. Lui, benestante, può offrire ad Anna un’esistenza agiata e piacevole. I due partono per l’estero e tornano nella tenuta di lui, dove crescono la figlia. Anna, come moglie adultera, è malvista in società ed in un primo tempo si accontenta del mondo protetto che le offre Vronskij.

A questo punto del romanzo avviene qualcosa di importante: Karenin, per tramite di altri, propone ad Anna di divorziare. Una proposta che però lei respinge.

Questo è un momento critico della storia: Dolly, sorella di Kitty e cognata di Anna, si reca appositamente da lei per convincerla ad accettare il divorzio ma Anna respinge la richiesta o, più precisamente, la ignora. Vronskij vorrebbe che Anna divorziasse, ma lei rimanda la decisione, scegliendo di rimanere moglie separata e di continuare a convivere. Tale atteggiamento appare strano. Però da questo rifiuto si può capire come Anna vive il rapporto di coppia.

Il suo rifiuto per il divorzio da un marito che odia non dipende solo dalla paura di perdere il rapporto con il figlio. Questa strana decisione, incomprensibile anche per Vronskij e Dolly, potrebbe essere proprio la sua volontà di mantenere un rapporto d’amore con Vronskij senza che questo rapporto sia tutelato da un contratto di matrimonio. Anna Karenina vuole un rapporto basato sulla piena libertà, in cui l’amore suo e del compagno sia scelto tutti i giorni, vero e senza legami legali, dato che appena divorziata Vronskij vorrà sposarla.

Ma in questo modo non solo la società continua ad emarginare Anna, ma anche la figlia sarà considerata figlia di Karenin proprio per via di questo suo rifiuto, e di questa situazione inoltre soffre molto pure Vronskij. Pentita allora della sua decisione chiede a Karenin di accordarle il divorzio.

Ma questa volta è Karenin ad avere dei ripensamenti e a respingere la richiesta. Di conseguenza, da questo momento in poi, la convivenza di Anna con Vronskij non sarà più una libera scelta ma dovuta ad una costrizione. Anna perde quindi la libertà generata dalla sua precedente decisione e il boicottaggio della società comincia a diventare insopportabile. Nonostante Vronskij continui ad amarla come prima, lei comincia a temere che lui voglia lasciarla per un’altra. E nel momento in cui la gelosia comincia a insinuarsi non sarà più possibile fermare la spirale che la porterà fino al suicidio finale.

Anna Karenina non è una storia di tradimento o della lotta di una moglie contro un marito odiato. È la storia di una donna che aspira a raggiungere un qualcosa che molti vedono come una sfida, o una tentazione: mantenere un rapporto saldo tra due persone senza l’aiuto di sostegni sociali, legali o economici. Un rapporto costruito e che si basa esclusivamente sull’amore.

Il romanzo, ambientato nelle più alte classi sociali russe, approfondisce oltre all’amore, i temi dell’ipocrisia, della gelosia, della fede, della fedeltà, della famiglia, del matrimonio, della società, del progresso, del desiderio e della passione, nonché il conflitto tra lo stile di vita agricolo e quello urbano.

È presente anche un aspetto autobiografico: il personaggio di Lèvin è spesso considerato un ritratto semi-autobiografico di Tolstoj, delle sue convinzioni, delle sue lotte e degli eventi della sua vita. Inoltre, il nome di Tolstoj è “Lev”, e il cognome russo “Levin” significa “di Lev”.

Il romanzo è complesso e articolato, ma apre la riflessione su temi che caratterizzano, con aspetti mutati, anche la nostra vita contemporanea: il rapporto tra la sfera privata e pubblica e la difficoltà che incontra il singolo individuo nel poter realizzare le sue aspirazioni sia nei rapporti interpersonali che sociali.

Elettra Pera Fassio 4Dcl