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Recensione del libro “Ossigeno illegale” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Titolo: Ossigeno illegale. Come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19 per radicarsi nel territorio italiano
Autori: Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze. Le mafie, purtroppo, sono ben altro ed andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico…..”

(Ossigeno illegale, pag. 130)

La necessità di combattere la mafia perseguendo costantemente la legalità, ribellandosi alla logica della corruzione, del ricatto, della sopraffazione e soprattutto dell’omertà, attraverso un movimento culturale e morale, era stata fortemente auspicata anche dal magistrato Paolo Borsellino il quale affermava: “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

Considerando i momenti più emblematici della lotta a tale fenomeno sociale, come l’introduzione dell’articolo 416 bis il 13 settembre 1982, il blitz di San Michele del 29 settembre 1984, il maxi processo del 1986/87, l’attentato al magistrato Giovanni Falcone nella strage di Capaci il 23 maggio 1992 e l’attentato al magistrato Paolo Borsellino a Palermo il 19 luglio 1992 si evince che la mafia sia un fenomeno che riesce sempre a rigenerarsi dotato di resilienza ovvero di quella “capacità di adattamento delle mafie, che hanno sempre saputo leggere il contesto e andare oltre il consueto, rinunciando anche alle proprie abitudini, senza però perdere la propria identità”. (Ossigeno illegale, pag. 119). L’epidemia da Covid-19 ed il relativo lockdown hanno rappresentato per le mafie un’occasione per dimostrare tale resilienza: tra il 1 marzo 2020 ed il 1 luglio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 “ il reato che ha registrato il maggiore incremento è il riciclaggio e reimpiego di capitali, a dimostrazione del dinamismo affaristico delle mafie, che, anche in questa occasione, hanno cercato di sfruttare i disagi sociali e le difficoltà economiche”. (Ossigeno illegale, pag. 119/120). Ne deriva che nella fase post-Covid, “ in un contesto dominato da una crisi senza precedenti, piccole e medie imprese rischiano di diventare un potenziale affare per la criminalità mafiosa a prezzi di saldo”. (Ossigeno illegale, pag. 121). Quello che emerge, sempre più, è “la spiccata capacità di adattamento delle mafie alla “contemporaneità”….Le mafie dimostrano sempre di muoversi con disinvoltura nelle logiche del mercato, tanto da dominarle, imponendo il loro monopolio con la violenza…” (Ossigeno illegale, pag. 66). La mafia si avvale, per imporre la logica del compromesso, della prepotenza e della corruzione dei cosiddetti ”colletti bianchi” ossia di professionisti disposti a soddisfare le richieste del potere mafioso. Le mafie sono pronte, allora, oggi più di ieri, “ a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa anche la pietà” (Ossigeno illegale, pag. 131), a comprare il silenzio, quel silenzio che uccide e rende complici di azioni disumane, ad offendere la memoria di uomini che hanno lottato, sacrificando la loro stessa vita, per la legalità: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano certi che il loro sacrificio non sarebbe stato vano. In particolare, Giovanni Falcone affermava: “gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” Purtroppo, oggi, sembra proprio che questo cammino si sia interrotto ed abbia ceduto il passo alla corruzione morale, alla disonestà e alla sopraffazione: in Italia, ma anche all’estero, mafie e corruzione, poteri forti spesso assoluti rispetto alla legge dello Stato, hanno creato un sistema di illegalità capillare, istituzionalizzata, custodita e protetta, che ha invaso buona parte del corpo sociale. Favorire una logica mafiosa significa offendere tutti coloro che hanno lottato con tenacia e coraggio per poter camminare sempre a testa alta senza abbassare lo sguardo e senza far finta di nulla se quello che si è visto è da cambiare; voltarsi dall’altra parte e cedere all’indifferenza è quanto di più vigliacco si possa fare. Giovanni Falcone affermava: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Per combattere e sconfiggere le mafie è necessario, allora, scuotere le coscienze soprattutto delle nuove generazioni, insinuare nell’anima di ciascuno di noi un elemento di discontinuità che faccia cadere quel senso di rassegnazione per cui si ritiene che la speranza sia morta, che generi stupore e rabbia e che, una volta percepito non si possa più ignorare perché cambia la vita e rende l’individuo responsabile di ciò a cui assiste.

L’elemento di discontinuità che si percepisce nel libro di Gratteri-Nicaso è l’urgenza di affrancare dal bisogno e dalla paura tutte quelle persone che sono condizionate dalle mafie, di fermare questo scandaloso e letale fenomeno sociale con riforme e leggi più incisive che possano liberare un Paese unico per storia, geografia e cultura come il nostro, da tutti coloro, purtroppo troppi, che sono “avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di ossigeno illegale che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia”. (Ossigeno illegale, pag. 130)

Riccardo Della Corte
Liceo Classico Giulio Cesare di Roma