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Arte a distanza? Come sfruttare le nuove tecnologie per il sapere

Di Alice Sciamplicotti

L’argomento della quinta ed ultima giornata della Summer School dell’agenzia di stampa Dire e Diregiovani è stato arte e cultura. Come sfruttare al meglio le nuove tecnologie per il sapere? A dirlo sono stati Mattia Morandi, capo ufficio stampa e comunicazione del Ministero dei Beni Culturali, Fulvia Palacino, coordinatrice del team digitale, Emanuele Minerva, responsabile della produzione audio visiva, il Maxxi di Roma e dell’Aquila insieme a Giulia Masini e Federico Bozzelli, responsabili del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento).

Sebbene il Coronavirus abbia stravolto la vita delle persone, ha offerto la possibilità di sfruttare al massimo le risorse disponibili. L’obiettivo era quello di utilizzare i social network per rendere più smart e più interessanti contenuti di approfondimento a cui era impossibile accedere fisicamente in un momento di emergenza sanitaria. “L’ambito del digitale non è semplicemente una parte della comunicazione o un mezzo per valorizzare determinate attività, ma è un vero e proprio modo aggiuntivo, se non integrante, delle istituzioni culturali”. Queste le parole di Mattia Morandi per spiegare come l’arte e il modo per comunicarla si siano rafforzati. Anche Giulia Masini si è espressa a proposito: “Nei mesi del lockdown l’online è stato l’unica finestra a disposizione per raccontarsi e creare un nuovo dialogo con il pubblico; è stato l’occasione per aprire porte nuove e sondare dei meccanismi che in altre circostanze non avremmo mai esplorato”.

Ma come fare? Creando un palinsesto di contenuti già esistenti tra arte, architettura, design, cinema e attualità disponibili sui diversi social. Solo in questo modo è possibile dare a tutti la possibilità di orientarsi facilmente in un solo portale. Bisogna, però, compiere un passo in avanti, ripensando completamente i vari contenuti non solo graficamente, ma anche nella loro modalità di trasferimento.

Dovremmo, quindi, pensare che l’esperienza online stia oscurando quella dal vivo? Assolutamente no. L’una non toglie niente all’altra. Sebbene mettano a frutto competenze diverse, si tratta di due treni paralleli in continuo dialogo. Dovremmo invece capire che le nuove tecnologie possono e devono essere sfruttate per abbattere ostacoli di ogni tipo, incrementando le possibilità di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

La nuova sfida per il futuro potrebbe essere riconoscere la dignità al digitale.