Dalla carta al digitale

Nel corso del tempo il giornalismo ha subito varie trasformazioni, ma con
l’avvento dei social è stato completamente rivoluzionato: con il passaggio dalla
carta al digitale il giornalismo cessa di essere unilaterale e inizia ad assumere
una connotazione più interattiva, grazie all’incremento sia dei mezzi di
comunicazione, sia delle informazioni.
Nel 1992 negli USA nasce il giornalismo online, quando alcune piccole testate
giornalistiche decidono di sperimentare il giornalismo su Internet: all’inizio la
versione online era sostanzialmente la copia identica della versione stampata,
ma col passare del tempo e, con lo svilupparsi della tecnologia, l’editing, la
stesura e la pubblicazione dei giornali sono stati rivoluzionati.

I social network sono diventati indispensabili per giornalisti e giornali: infatti le
news viaggiano ad una velocità elevatissima e si diffondono in pochi minuti,
anche a livello globale; il volto del giornalismo è mutato radicalmente,
l’informazione ha assunto una complessità ancora più determinante nella
nostra quotidianità, e anche il ruolo del giornalista è cambiato.
Infatti prima il compito del giornalista era saper scrivere e ricercare le fonti,
mentre al giorno d’oggi deve saper usare il web, creare contenuti accattivanti,
originali, e soprattutto ricercare fonti affidabili, onde evitare che vengano
diffuse le fake news, un problema che si è presentato ben prima dello sbarco
del giornalismo sui social, ma che con questo è andato ad incrementarsi.

Le fake news hanno implicato la nascita di una figura all’interno del mondo
giornalistico il cui scopo è svelare e smontare le bufale, ovvero il debunker.
Nonostante i social media abbiano anche fornito ai giornalisti l’accesso a
enormi quantità di contenuti da tutto il mondo, essi faticano sempre di più ad
assumere il loro ruolo di garanti della veridicità della comunicazione.
In conclusione è grazie ad internet e ad i social media che ognuno di noi ha
facilmente accesso a notizie da tutto il mondo, che può anche condividere e
commentare.

Veronica Riva