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Chi ha ucciso il microbiota? Rispondono le dottoresse Gloria Giovannelli e Amalia Urbano

Continuano gli incontri dell’edizione 2021 del Mattioli Caffè Scienza, l’iniziativa ideata dalla professoressa Rosa Lo Sasso, quest’anno proposta in versione Junior, cioè condotta dagli studenti, che da diversi anni anima l’estate vastese attraverso il connubio tra scienza e arte, in serate di divulgazione, o meglio, di degustazione scientifica su temi sempre attuali e stimolanti, allietate ogni volta da una disciplina artistica diversa. 

Il secondo appuntamento, dal titolo “Merenda con delitto: chi ha ucciso il microbiota?” ha avuto luogo mercoledì 4 agosto nella splendida terrazza dei giardini di Palazzo d’Avalos e ha visto la partecipazione delle dottoresse Gloria Giovannelli, giornalista scientifica, e Amalia Urbano, esperta in nutrizione, entrambe farmaciste. Gli interventi delle dottoresse sono stati intervallati da brani tratti dal repertorio percussionistico eseguiti dagli studenti del Liceo Musicale Mattioli coordinati dalla professoressa Samantha Prencipe. 

Le dottoresse, rispondendo alle domande degli studenti del Polo Liceale Mattioli Antonella Basilico, Simone Di Minni, Filippo Mennea e Anelisse Stancila, hanno illustrato le caratteristiche fondamentali del microbiota, cioè l’insieme di tutti i microrganismi, specialmente i batteri, che convivono con l’organismo umano.  

Il microbiota è di straordinaria importanza per la nostra salute ed è strettamente collegato con il sistema immunitario. Inoltre, i batteri presenti sulla nostra pelle fungono da barriera contro numerose infezioni e malattie. Parlare di microbiota cutaneo è estremamente attuale al tempo della pandemia, in quanto nell’ultimo anno e mezzo, disinfettando in continuazione le mani, stiamo involontariamente sortendo l’effetto contrario, andando ad uccidere il microbiota cutaneo: le dottoresse hanno infatti spiegato che è importante disinfettarsi le mani quanto basta e non continuamente, prima e dopo di ogni attività. 

Le dottoresse hanno poi illustrato tutto il processo di formazione del microbiota all’interno del grembo materno, spiegando come un tempo si credesse che si formasse solo dopo la nascita con l’allattamento, mentre oggi è dimostrato che il processo inizia molto prima, quando il microbiota della madre inizia a cambiare durante la gestazione, e dipende anche dall’alimentazione che la madre conduce nel corso della gravidanza. Migliore infatti è l’alimentazione della madre, e soprattutto più variata, migliore sarà lo sviluppo del microbiota nel bambino. Fondamentali sono il parto, preferibilmente quello eutocico, naturale, e l’allattamento, che, tramite il latte materno e l’attaccamento del bambino al seno, arricchisce la flora batterica del neonato. Il processo continua poi nei primi mesi di vita, con lo svezzamento, e in maniera decisiva fino ai 10 anni, dipendendo non solo dall’alimentazione, ma anche dallo stile di vita e da fattori esterni, come ad esempio il posto in cui ci si trova. Il microbiota, infatti, non è uguale in tutti i posti del mondo e dei trasferimenti prolungati possono causare delle alterazioni.  

È poi arrivata la risposta alla domanda che ha dato il titolo a tutto l’incontro: chi ha ucciso il microbiota? Secondo le dottoresse questa risposta è molto semplice: siamo stati noi, l’uomo. Con l’avvento dei fast food, il passaggio a una dieta meno variegata e equilibrata, l’uso incontrollato e spropositato di antibiotici, stili di vita sempre più frenetici e stressanti, stiamo lentamente “uccidendo” il microbiota, esponendo la nostra salute a molteplici rischi.  

In effetti la soluzione è semplice: una dieta e uno stile di vita sano possono riequilibrare il microbiota, apportando immensi benefici alla salute. Parlando di alimentazione e nutrizione, sono seguite diverse domande dal pubblico presente, che ha espresso i propri dubbi e le proprie curiosità alle dottoresse, chiedendo consigli per dei pasti equilibrati, nutrienti e al tempo stesso sfiziosi, a dimostrazione che l’interesse per la propria salute è sempre presente, ma come hanno ribadito le dottoresse occorre fare quel passo in più, superando la pigrizia e rendendo abitudinari quei semplici gesti che ci permettono di vivere meglio e più a lungo. Già quasi 2500 anni fa Ippocrate di Coo diceva “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo” e in fondo non aveva tutti i torti.  

Simone Di Minni